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Volley, Nations League 2018. Argentina-Italia 3-0: i sudamericani passeggiano su un’Italia sprecona e discontinua

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Serviva un’impresa al contrario per fare peggio di venerdì sera contro il Canada ma l’Italia ha abbassato ulteriormente l’asticella uscendo sconfitta con un secco 3-0 contro l’Argentina di Velasco che era a caccia di un successo scaccia crisi davanti al pubblico di casa dopo aver deluso contro Iran e Canada. Il successo è arrivato e pure altisonante nel punteggio contro un’Italia sciupona e discontinua per cui servirà ancora tanto lavoro per raggiungere quella continuità di rendimento che è fondamentale per essere protagonisti ad altissimi livelli in vista del Mondiale casalingo.

Svogliata, nervosa, fallosa all’inverosimile, la squadra di Blengini esce con le ossa rotte dalla trasferta di San Juan (una vittoria e due sconfitte) dopo l’avvio trionfale di una settimana fa e ora la qualificazione alla finale di Nations League torna ad essere in bilico. Stavolta non si salva nessuno: gli azzurri cadono nella rete della squadra di casa, allenata da un certo signor Velasco che non si smentisce mai nella conoscenza dei punti di forza e dei punti deboli della squadra avversaria. Gli argentini difendono l’impossibile, ricevono come delle macchinette (in questo li aiuta il servizio all’acqua di rose degli italiani) e mandano in tilt a più riprese la fragile impalcatura azzurra con una regia traballante e una scarsa continuità in battuta (ancora una volta troppi errori, una valanga) e in attacco dove Juantorena è un mezzo disastro, Zaytsev non riesce mai a fare la differenza e, senza Lanza, la seconda banda da affiancare a Juantorena, in questo caso Randazzo, fatica ad essere efficace.

In avvio Blengini punta su Randazzo in banda, in diagonale con Juantorena e per il resto conferma la formazione titolare. Squadra annunciata per Velasco. Gli azzurri in partenza sembrano avere lo stesso atteggiamento remissivo di venerdì contro il Canada. La squadra azzurra sbaglia tanto in battuta ed è comunque poco efficace, l’Argentina capisce che si può fare e resta sempre avanti fino al 15-14, poi piazza il break che risulta decisivo: vola prima sul 17-14 e poi sul 21-17. L’Italia continua a sbagliare e si arrende con il punteggio di 25-19 allo strapotere di Conte e compagni.

In avvio di secondo set cambia la musica. Zaytsev suona la carica e gli azzurri sembrano uscire dal tunnel portandosi avanti 6-2. L’Italia innesta la marcia superiore e tiene a distanza apparentemente di sicurezza i padroni di casa fi9no al 20-14. A quel punto si svegliano Lopez e Conte e per l’Italia iniziano i grattacapi. L’Argentina si riporta a -4 (21-17 e poi a -3 (23-20). L’Italia perde smalto ma conquista comunque due set ball, entrambi annullati dai sudamericani (da 24-22 a 24-24). Gli azzurri hanno altri cinque set ball ma in quattro occasioni sbagliano la battuta. Conte sbaglia il servizio del primo set ball argentina, poi il nuovo entrato Mazzone piazza l’ace che riporta avanti l’Italia che non sfrutta due attacchi di Juantorena sul set ball. Ci pensa la difesa argentina e Lopez a chiudere il set con il punteggio di 33-31 ma l’Italia si mangia le mani.

In avvio di terzo set l’Italia paga dazio al nervosismo per il parziale buttato via e va subito sotto commettendo errori banali (5-8). Gli azzurri (con Baranowicz in regia e Parodi in banda) sbagliano l’impossibile e vanno sotto 5-11 ma hanno il piccolo merito di ritrovare lentamente il cambio palla. Un paio di buone giocate in difesa permettono all’Italia di riavvicinarsi fino al 21-20 ma è solo un’illusione perchè gli azzurri tornano ad essere inefficaci in attacco e ad esaltare la difesa avversaria e l’Argentina piazza il break di 4-0 che chiude una partita da dimenticare in fretta per la squadra di Blengini.





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