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Ciclismo

Tour de France 2018, le possibili sorprese. Primoz Roglic ed Egan Bernal vogliono stupire, Adam Yates cerca il podio

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Chris Froome poi tutti gli altri. Bardet, Quintana e Nibali pronti a sorprendere il britannico, tanti potenziali outsider a partire da Richie Porte che sembra pronto al grande scalpo, ma non solo. In chiave classifica generale, alla partenza dalla Vandea del prossimo Tour de France, ci saranno sicuramente tante possibili sorprese che andranno a caccia del podio e, perché no, di un clamoroso successo finale. Stiamo parlando di quei corridori che sono leggermente indietro nella graduatoria stilata da bookmakers ed addetti ai lavori, ma che possono, con tre settimane perfette, ribaltare gli equilibri. 

Il nome più altisonante è quello di Egan Bernal. Il colombiano, passato quest’anno dall’Androni di Gianni Savio al Team Sky, ha già compiuto il salto di qualità tanto atteso: a soli 21 anni debutta in un grande giro come il Tour de France ed è pronto a non recitare un ruolo da comprimario. Le gerarchie sono ben stilate nello squadrone britannico, ma se Froome dovesse risentire le fatiche del Giro d’Italia, il sudamericano avrà sicuramente licenza di colpire. Da valutare come potrà reagire in una corsa così lunga e faticosa: nella tappa secca può davvero dare la paga a tutti.

Chi non è ancora riuscito ad esprimersi al meglio sui 21 giorni è Primoz Roglic, che sta crescendo anno dopo anno (ne ha 28, ma ha debuttato nel ciclismo davvero da poche stagioni, dopo un inizio di carriera da saltatore con gli sci). Nelle brevi corse a tappe ormai è una garanzia: in questo 2018 trionfi a Romandia, Paesi Baschi e Giro di Slovenia. Nelle cronometro può davvero fare la differenza. In salita però sono pochi i rivali da temere. Se dovesse trovare la quadratura del cerchio, il podio di Parigi potrebbe essere tutt’altro che utopia.

Da un gemello all’altro: dopo lo spettacolo dato da Simon Yates al Giro d’Italia, concluso purtroppo con problemi di salute e senza poter difendere al meglio la propria Maglia Rosa, ora tocca ad Adam. Più regolare e meno scattista rispetto al fratello: in salita tiene bene e difficilmente va in crisi perdendo minuti su minuti. Difficile ma non impossibile agguantare la top-5, già arrivata nel 2016 alla Grande Boucle.

Altri nomi da temere in chiave classifica generale sono quelli di Daniel Martin, irlandese della UAE Emirates, apparso in grande crescita al Giro del Delfinato e spesso e volentieri sfortunatissimo alla Grande Boucle, e di Rafal Majka, polacco della Bora-hansgrohe.

 





gianluca.bruno@oasport.it

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Foto: Maxisport / Shutterstock.com

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