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Taekwondo, Europei 2018: l’Italia è viva! Vito Dell’Aquila e Daniela Rotolo brillano a Kazan. Il ricambio generazionale è in atto

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L’Italia del taekwondo è viva e dispone di ampi margini di crescita. Gli Europei 2018 a Kazan (Russia) hanno espresso una Nazionale decisamente all’altezza degli avversari nel panorama continentale. Il ricambio generazionale inizia a dare i suoi frutti e le due medaglie di bronzo conquistate da Vito Dell’Aquila (-54 kg) e Daniela Rotolo (-67 kg) hanno confermato il rendimento di due anni fa a Bruxelles, ma l’età media complessiva del team azzurro oggi è molto più bassa e i margini di miglioramento sono notevoli in prospettiva futura.

E pensare che il bottino poteva essere persino più sostanzioso se Vito Dell’Aquila, letteralmente incontenibile nei primi due incontri, non avesse commesso un peccato di inesperienza, perdonabile a 17 anni, nella semifinale con lo spagnolo Vicente, dominato in lungo e in largo ma approdato in finale a causa delle 10 ammonizioni inflitte all’azzurro. Una leggerezza che è costata probabilmente l’oro al fuoriclasse italiano, ma che potrebbe essergli servita da lezione in ottica futura, dato che alle Olimpiadi di Tokyo 2020 c’è da giurare che sarà tra i protagonisti, anche se dovrà adeguarsi alla categoria olimpica -58 kg.

Daniela Rotolo, invece, ha bissato il bronzo di due anni fa nei -67 kg, lasciando trasparire una classe davvero straordinaria contro la svedese Johansson e l’azera Azizova, prima di capitolare in semifinale al cospetto della fortissima britannica Lauren Williams, avversario comunque alla portata della portacolori azzurra.

Dell’Aquila e Rotolo rappresentano ormai i perni di un movimento in crescita, due punte di diamante intorno alle quali c’è da registrare la crescita di altri ragazzi di talento. Daniel Lo Pinto (-54 kg) e Martina Corelli (-49 kg) hanno fatto sognare l’Italia nella prima giornata, fermandosi soltanto ai quarti di finale, quando il sogno di cingersi il collo con una medaglia sembrava reale più che mai. Bene anche Matteo Milani (-87 kg), che ha dimostrato una grande tenuta mentale contro il polacco Kolecki, sconfitto 13-12, prima di cedere ai quarti contro lo spagnolo Ros.

Tanti rimpianti, invece, per capitan Claudio Treviso (-74 kg), che agli ottavi ha ceduto contro l’armeno Avanesov dopo aver incassato il punto del pareggio a tempo praticamente scaduto cedendo poi al golden point, mentre per Maristella Smiraglia (-73 kg) e Laura Giacomini (+73 kg) gli Europei non si sono rivelati particolarmente propizi, anche se il talento non manca affatto alle due atlete.

Simone Alessio (-68 kg) e Simone Crescenzi (-63 kg), intanto, hanno brillato a tratti ma sembrano disporre di tutte le carte in regola per crescere a dismisura, mentre Erica Nicoli (-46 kg) confida di tornare presto al top per riprendersi un ruolo da protagonista e tornare sul podio dopo il bronzo degli Europei 2015. Stesso discorso per Roberto Botta (-80 kg) L’Italia, intanto, si gode le due medaglie conquistate a Kazan. Con questo piglio e questa grinta, in fondo, si può soltanto crescere ancora.





mauro.deriso@oasport.it

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Foto: Facebook Vito Dell’Aquila

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