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F1, Mondiale 2018: Ferrari sconfitta in Spagna. Non è solo questione di gomme…

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Il quinto round del Mondiale 2018 di Formula Uno è andato in archivio ed il risultato finale non lascia spazio alle interpretazioni: dominio Mercedes, due Frecce d’Argento ai primi due posti e, per la prima volta in questa stagione, la Ferrari fuori dal podio. Questo è quanto emerso nel gara del Montmeló (Spagna) e le motivazioni di questa disfatta “Rossa” sono diverse.

Si è fatto un gran parlare della questione “gomme. Indubbiamente il cambiamento di regolamento in corsa e l’incidenza di ciò, nel corso del weekend, sono stati importanti. Di fatto, con la modifica apportata da Pirelli sul battistrada (0.4 mm), le vetture di Brackley sembravano essere tornate al livello di due anni fa quando la massima aspirazione per tutti era il terzo posto. Il Lewis Hamilton appannato, dei round precedenti, ha lasciato spazio ad un pilota infallibile: pole position e ritmo in gara pauroso. La W09 pareva essere su due binari: nessuna sbavatura, grande stabilità e velocità.

Di sicuro, queste nuove coperture, che vedremo negli appuntamenti in Francia ed in Gran Bretagna, hanno alimentato tante polemiche. La versione ufficiale del fornitore italiano è quella di una modifica per questioni di sicurezza: surriscaldamento eccessivo delle mescole posteriori. Tuttavia, trattandosi di ciò, stupisce che non vi sia stata una consultazione vera e propria tra i team. Stando a quanto è stato detto dal Cavallino Rampante e dalla Red Bull, i confronti su questo aspetto non ci sono stati.

Tuttavia, pensare che la Ferrari abbia perso solo per le mescole non è aderente al vero in quanto altre criticità si sono evidenziate. In primis, gli aggiornamenti portati dalla scuderia di Maranello non hanno sortito gli effetti sperati. Si sa, a Barcellona, i team sono soliti dotare le monoposto di update consistenti. Nei fatti, il nuovo fondo e la modifica sul diffusore non hanno dato quel beneficio che i piloti si aspettavano. Gomme o non gomme, la differenza con le Mercedes è stata enorme. Un set-up poco produttivo ha costretto Sebastian Vettel a fermarsi ulteriormente nel corso della Virtual Safety Car per un consumo eccessivo delle coperture.

E poi l’affidabilità. I due stop, per problematiche al motore sulla macchina di Kimi Raikkonen, sono qualcosa di più che un campanello d’allarme. In un Mondiale in cui le power unit disponibili saranno solo tre, questi imprevisti non sono ammessi. Bisogna, quindi, analizzare bene quanto la pista ha mostrato per proiettarsi a Montecarlo, su un circuito dalle caratteristiche completamente diverse, nel migliore dei modi e reagire alle avversità.

 





 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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