Seguici su

MotoGP

MotoGP, GP Argentina 2018: Valentino Rossi alla prova della verità. Yamaha competitiva su tutte le piste? E’ la chiave per il Mondiale..

Pubblicato

il

Dopo i riflettori di Losail (Qatar) è tempo di Argentina, è tempo di Termas de Rio Hondo per il Circus del Motomondiale 2018, secondo round del campionato.

Nella classe regina il successo di Andrea Dovizioso, in sella alla Ducati, ha confermato l’ottimo status psicofisico del forlivese, sempre più convinto del propri mezzi ed in feeling con la GP18. Potrebbe profilarsi una replica del duello con Marc Marquez (Honda), guardando l’esito finale della corsa qatariana e quell’arrivo all’ultimo respiro favorevole al centauro italiano. Tuttavia, l’interesse degli appassionati è anche per chi la top class la rappresenta quasi, per storia e vittorie, ovvero Valentino Rossi.

Il campione di Tavullia, terzo nel GP in terra araba, va a caccia di risposte importanti sul circuito argentino. La M1 è ancora un’incognita ma piace decisamente di più al 9 volte campione del mondo rispetto alla moto dell’anno scorso. Riesce a frenare forte Valentino, è tornato a disegnare traiettorie efficaci e dunque il round sudamericano vuol far capire al team se la strada intrapresa nella messa a punto è quella buona o meno.

L’Argentina ha riservato grandi emozioni al pilota italico in passato. Si pensi, ad esempio, a quel confronto ai ferri corti tra lui e Marquez nel 2015. Il recupero incredibile del 46 sullo spagnolo, la vittoria e quel contatto nelle ultime battute con il Cabronçito in terra. Un episodio che diede inizio alla rivalità aspra tra i due, ricordando quanto avvenuto successivamente ad Assen (Olanda) e poi a Sepang (Malesia).

Uno snodo già decisivo per la stagione del Dottore, dunque, intenzionato ad essere in lizza per l’iride e non certo uno spettatore come nel 2017. Il podio ottenuto a Losail è la dimostrazione che le motivazioni e la velocità sono sempre le stesse, forte del rinnovo contrattuale con la Yamaha che porterà il nostro portacolori a gareggiare oltre le 40 primavere. Un traguardo che solo un campione come lui avrebbe potuto raggiungere.

Ma conta l’attualità e il tracciato argentino ci darà una chiara indicazione sui valori in campo. Al momento, la sensazione è che ad Iwata siano più indietro, dal punto di vista dell’elettronica. Questo aspetto è stato spesso sottolineato da Rossi. Lo spazio per recuperare non è molto e le aspettative sono altissime. Sarà una prova di verifica importante per il pacchetto nippo-italiano.

 





 

CLICCA QUI PER TUTTE LE NOTIZIE SUL MOTOMONDIALE 

giandomenico.tiseo@oasport.it

Clicca qui per mettere “Mi piace” alla nostra pagina Facebook
Clicca qui per iscriverti al nostro gruppo
Clicca qui per seguirci su Twitter

Foto: Valerio Origo

Clicca per commentare

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *