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Liegi-Bastogne-Liegi 2018: Bob Jungels fa saltare il banco. Bene Formolo e Pozzovivo, Nibali senza energie

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Volata ad Ans? No, grazie! La quarta Classica Monumento della stagione è tutta della Quick-Step Floors e in particolare di Bob Jungels, che ha vinto la Liegi-Bastogne-Liegi 2018 con uno splendido attacco di quasi 20 chilometri portato sulla Côte de la Roche-aux-Faucons, partendo in contropiede dopo un primo allungo del compagno di squadra Gilbert e difeso alla perfezione da Julian Alaphilippe, saltato sulle ruote di tutti i contrattaccanti nei chilometri finali per consentirgli di mantenere il vantaggio costruito in precedenza.

La fuga di giornata si è avvantaggiata dopo una decina di chilometri dalla partenza. In avanscoperta nove uomini: Loïc Vliegen (BMC), Anthony Perez (Cofidis), Mark Christian e  Casper Pedersen (Aqua Blue Sport), Florian Vachon (Fortuneo-Samsic), Jérôme Baugnies (Wanty-Groupe Gobert), Paul Ourselin (Direct Énergie), Mathias Van Gompel (Sport Vlaanderen-Baloise) e Antoine Warnier (WB Aqua Protect Veranclassic). In breve, il gruppo ha concesso margine a questi corridori, pur senza far lievitare in maniera eccessiva il vantaggio, che è arrivato sui 6′ prima di stabilizzarsi nella prima parte di corsa sui 4’30”. Per il resto, poco da segnalare: il plotone si è mantenuto compatto alle spalle delle squadre dei favoriti che hanno gestito il ritmo. In particolare, molto attiva la UAE Emirates, pur senza imporre un ritmo eccessivo sulle varie salite. Fino ai -50, le uniche azioni degne di nota sono successe davanti: Pedersen ha provato ad andarsene da solo, ma già sulla Côte de la Ferme Libert è stato ripreso dagli ex compagni d’avventura, che lo hanno superato di slancio. Al comando, dopo questa salita, sono rimasti al comando Mark Christian (Aqua Blue Sport), Anthony Perez (Cofidis), Paul Ourselin (Direct Energie) e Jérôme Baugnies (Wanty-Groupe Gobert).

La grande attesa, a questo punto, era per la Côte de la Redoute. Anche qui, però, il gruppo è rimasto compatto: l’unico cambiamento riguardava la testa del plotone, con Enric Mas della Quick-Step Floors a fare il ritmo in favore di Julian Alaphilippe, molto concentrato in seconda posizione. L’unica mossa è arrivata da Baugnies, che ha provato ad involarsi da solo verso il traguardo: il gruppo è andato via via avvicinandosi ai fuggitivi e di conseguenza anche a lui, nonostante sia riuscito a prendere un buon vantaggio, inizialmente superiore al minuto quando mancavano circa 35 chilometri all’arrivo. La sua azione si è esaurito prima della Côte de la Roche-aux-Faucons, anche a causa dell’accelerazione portata da Bmc e Bahrain-Merida, per Vincenzo Nibali.

Sulla salita, però, lo Squalo non ha reagito secondo le aspettative ed è scivolato sempre più in coda al gruppo fino a staccarsi mentre davanti iniziavano gli scatti. Il primo a provarci è stato Philippe Gilbert (Quick-Step Floors), ma non ha prodotto selezione e la sua azione si è spenta nel giro di poche centinaia di metri. Il primo a rispondere è stato Sergio Henao (team Sky), ma quando si è portato su Gilbert è partito in contropiede Bob Jungels, anche lui della Quick-Step Floors. Il campione lussemburghese ha preso un discreto margine e sfruttando anche le sue doti di passista ha incrementato nel tratto in falsopiano successivo alla salita, creando un divario di oltre 30” rispetto al gruppo alle sue spalle, molto selezionato e privo di gregari utili per tenere alto il gruppo con continuità.

Jungels ha iniziato la Côte de Saint-Nicolas con una cinquantina di secondi di vantaggio, ma sulle dure rampe dell’ultima salita ufficiale di giornata è andato in leggera difficoltà. Alle sue spalle, altra girandola di scatti: prima Tim Wellens, poi Jack Haig, ma Alaphilippe li ha stoppati in maniera egregia. L’attacco buono è arrivato da Jelle Vanendert (Lotto Soudal), partito deciso dalle retrovie del gruppetto. Sempre sui pedali, ha abbattuto il vantaggio di Jungels, arrivando in cima con circa 20” di ritardo. Il gruppo, con Davide Formolo (Bora-Hansgrohe) e Domenico Pozzovivo (Bahrain-Merida) nelle prime posizioni ma ridotto ad una decina di unità, è transitato una manciata di secondi più indietro.

Il lussemburghese, però, è tornato a guadagnare sia su Vanendert che sul gruppo nel tratto successivo di discesa, sintomo di una perfetta gestione delle energie nel tratto di salita per poi avere ancora forze sull’ultima salita verso il traguardo di Ans, un’autentica passerella: Jungels, tagliando per il primo il traguardo, è stato il terzo vincitore lussemburghese dopo Marcel Ernzer nel 1954 e Andy Schleck nel 2009. Seconda posizione per Michael Woods (EF Drapac), che ha preceduto Romain Bardet (AG2R La Mondiale) dopo che nel tratto conclusivo erano fuoriusciti dal gruppetto per andare a rilevare anche Vanendert. Quarto un esultante Julian Alaphilippe, mentre Domenico Pozzovivo ed Enrico Gasparotto (Bahrain-Merida) si sono piazzati in quinta e sesta posizione davanti a Davide Formolo.





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Foto: Valerio Origo

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