Seguici su

Fondo

Nuoto di fondo, le speranze di medaglia dell’Italia verso Tokyo 2020: tanti volti nuovi e giovani da seguire. Con la variabile Paltrinieri..

Pubblicato

il

Già parlare delle Olimpiadi Estive di Tokyo 2020? Ebbene sì, è giusto farlo. Le Federazioni di ogni Paese, infatti, sono già a lavoro per pianificare quel che sarà un biennio molto importante per l’evento clou, per l’appunto i Giochi. Sposando, dunque, la causa delle acque libere ci chiediamo: su quali carte l’Italia potrà puntare in vista della 10 km a Cinque Cerchi in Giappone?

Il parco atleti è piuttosto ampio. Nel settore femminile, Arianna Bridi guida la truppa italica alla volta del Sol Levante. La vittoria della Coppa del Mondo 2017 ed i due bronzi iridati, nella 10 e 25 km, per un’atleta classe ’95, promettono bene. La nuotata sempre in spinta e poderosa in mare le ha regalato grandi soddisfazioni ma per puntare al meglio possibile e mettere in difficoltà le grandi dominatrici della specialità, come la campionessa olimpica in carica Sharon Van Rouwendaal (Olanda) e la francese Aurelie Muller (2 volte oro nella 10 km a Kazan 2015 e Budapest 2017), servirà compiere un ulteriore step. La 22enne nativa di Trento ci proverà.

Un roster che ha ancora tra le proprie fila la toscana Rachele Bruni che, pur non essendo più giovanissima (parliamo di una classe ’90), vuole arrivare all’appuntamento di Tokyo con l’ambizione di riconfermarsi a medaglia, dopo aver realizzato il suo sogno a Rio con quell’argento di cattiveria e determinazione. Con lei, la più giovane Giulia Gabbrielleschi, sesta ai Mondiali nel Lago Balaton (5 km) e bronzo nella staffetta mista sempre nelle acque magiare. Parlando di una 21enne, margini di miglioramento ve ne sono anche diversi, ricordando l’argento ottenuto da Giulia, l’anno scorso, alle Universiadi.

In campo maschile, Simone Ruffini (due vincitore della Coppa del Mondo) e Federico Vanelli, in lizza per il successo della World Cup fino all’ultima tappa, sono le punte attuali della squadra italiana nella 10 km. Tuttavia, l’unico metallo, molto pregiato, ottenuto dai due nelle gare individuali è quello di Kazan 2015 nella 25 km (oro) del toscano. Ruffini che, nel corso delle ultime stagioni, si sta specializzando sempre di più nella distanza olimpica ed il terzo posto nel 1° round delle World Series a Doha, conforta per la presenza copiosa di nuotatori di livello come il vincitore di Rio, l’olandese Ferry Weertman.

Formazione maschile che però può contare su altri assi, come Matteo Furlan, argento mondiale nella 25 chilometri in Ungheria e sesto a Doha. E poi lui, colui che vuole riscrivere la storia: Gregorio Paltrinieri. Il carpigiano, giunto quinto a Doha, ha messo in evidenza già una buona confidenza con la gara ma dovrà migliorare alcuni particolari nella nuotata. Serviranno altri test a Greg e, di sicuro, la sua presenza sarà un ulteriore stimolo per gli altri azzurri, alzando il livello interno.

 





 

CLICCA QUI PER LEGGERE TUTTE LE NOTIZIE SUL NUOTO

giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

Clicca qui per mettere “Mi piace” alla nostra pagina Facebook
Clicca qui per iscriverti al nostro gruppo
Clicca qui per seguirci su Twitter

Foto: Credit La Presse

Clicca per commentare

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *