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Equitazione, salto ostacoli: l’Italia verso le Olimpiadi di Tokyo 2020. Qualificazione di nuovo possibile con la squadra

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Un anno di successi in giro per il mondo, tra podi di prestigio e grandi risultati in tutte le principali competizioni internazionali. L’Italia dell’equitazione è tornata e punta a consolidarsi ai vertici mondiali del salto ostacoli in vista di un biennio che culminerà nell’appuntamento più importante, le Olimpiadi di Tokyo 2020, vero banco di prova per testare la caratura tecnica e morale degli atleti. Da troppo tempo l’Italia fa fatica a fare la differenza nelle gare a Cinque Cerchi, a cui tra l’altro partecipa da anni con pochi binomi, testimonianza evidente di un tracollo che da Mosca 1980 in poi è sembrato inesorabile. Il solo Emanuele Gaudiano ha rappresentato l’Italia a Rio de Janeiro 2016, arrivando con buone referenze in Brasile ma disputando una prova non all’altezza delle sue qualità in sella a Caspar 232.

Ma stavolta la pattuglia italiana ha una marcia in più e vanta diversi cavalieri in grado di far saltare il banco con due straordinari punti di riferimento: Lorenzo De Luca e Alberto Zorzi. Il primo è attualmente settimo nel ranking mondiale, in cui ha raggiunto picchi inesplorati per l’Italia, attestandosi a lungo tra la seconda e la terza piazza, e si è distinto un anno fa con due vittorie nel Longines Global Champions Tour e una serie di grandi prestazioni con l’Italia in Coppa delle Nazioni. Discorso simile per Alberto Zorzi, tornato a brillare nello scorso weekend a Mexico City con un incoraggiante terzo posto in sella a Contanga, con cui sta affinando il feeling dopo la separazione forzata da Cornetto K. Quarto agli Europei 2017 di Goteborg, Zorzi è un collezionista di podi e da un anno ormai sta facendo davvero faville con piazzamenti di prestigio in tutte le competizioni.

Una squadra compatta con tanti atleti di grande spessore tecnico e morale, inclusi Piergiorgio Bucci, Emanuele Gaudiano, Bruno Chimirri ed Emilio Bicocchi, con cui l’Italia si è distinta a più riprese anche nelle prove a squadre, sfiorando la vittoria nel girone europeo di Coppa delle Nazioni e conquistando anche uno storico successo nel Piazza di Siena 2017.

La speranza di qualificare la squadra italiana a Tokyo 2020 è decisamente elevata, in virtù dei risultati conseguiti nelle ultime due stagioni, ma gli azzurri sono consapevoli che vincere è difficile, ma confermarsi lo è ancora di più. E così gli stimoli e la voglia di far bene dovranno accompagnare un gruppo che si avvia alla marcia di avvicinamento in chiave Tokyo, nel corso della quale assumeranno un peso specifico importante i Mondiali 2018 di Tryon, in programma tra il 10 e il 23 settembre.

Sarà proprio la rassegna iridata a costituire la prima gara qualificante per Tokyo, a cui faranno seguito gli Europei 2019 di Rotterdam, la finale di FEI Nations Cup 2019 e tre tornei di qualificazione olimpica. Si attende, però, l’appuntamento del 15 dicembre 2018, quando la FEI definirà le regole e l’elenco degli eventi di qualificazione per le Olimpiadi 2020 di Tokyo, a cui l’Italia intende partecipare con l’obiettivo di essere protagonista e di riportare il Bel Paese a medaglia 40 anni dopo l’oro di Federico Roman e l’argento della squadra di completo a Mosca 1980. E in fondo, con una squadra simile, è lecito sognare in grande.





mauro.deriso@oasport.it

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Foto: Facebook Roberto Arioldi

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