Pattinaggio artistico, Olimpiadi PyeongChang 2018: Carolina Kostner, la leggenda immortale che ferma il tempo. La sfida generazionale per la medaglia

A 31 anni vuole riscrivere la storia, vuole diventare la seconda over 30 capace di vincere una medaglia olimpica nel pattinaggio artistico, contro ogni logica fisica e biologica: il tempo si è fermato, l’età è solo un numero, una mera cifra da non prendere in considerazione. Carolina Kostner è la veterana per eccellenza, un mostro di longevità, un cigno capace di emozionare da più di un decennio, un monumento indiscutibile della divina arte sportiva, semplicemente la più grande che si sia vista a queste latitudini e non solo. L’altoatesina ha spento le candeline lo scorso 8 febbraio, lo ha fatto proprio a PyeongChang, alla vigilia della Cerimonia d’Apertura delle Olimpiadi. Sul ghiaccio, questa notte nel programma corto, sarà ovviamente la meno giovane, l’unica ultratrentenne in gara, l’unica già medagliata a Sochi 2014, ancora in lizza per un podio che sarebbe mitologico.

Sì, perché le avversarie dell’azzurra appartengono ad altre generazioni sportive: quando Carolina vinceva le prime medaglie internazionali, alcune di loro non erano nemmeno nate oppure muovevano i primi passi. Alina Zagitova deve ancora compiere 16 anni, la Campionessa d’Europa è una classe 2002: in quell’anno la nostra Carolina iniziava il quadriennio che l’avrebbe portata a essere la portabandiera dell’Italia a Torino 2006. Evgenia Medvedeva ha appena compiuto 18 anni, la Campionessa del Mondo è una classe 1999 e in quella stagione la Kostner iniziava seriamente a muovere passi importanti nel panorama sportivo. Maria Sotskova, scomoda russa che lotterà con l’azzurra per le medaglie, è una 2000 e ha quindi due anni in più di Stoko Miyahara mentre Kaetlyn Osmond è del 1995 e sarà un osso duro da battere. E poi c’è una mitologica classe 1987 che ha congelato la carta d’identità e che ci fa battere il cuore.

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