Olimpiadi Invernali PyeongChang 2018 – L’Italia chiude con 10 medaglie e 3 ori. Tricolore luccicante, le donne brillano: il medagliere azzurro
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L’Italia ha chiuso le Olimpiadi Invernali di PyeongChang 2018 con 10 medaglie: 3 ori, 2 argenti, 5 bronzi. Questo è il bilancio finale degli azzurri sulla neve e sul ghiaccio della Corea del Sud. La nostra Nazione non ha infatti alcuna speranza di podio nell’ultima giornata (saremo presenti nella 30km di sci di fondo e nel bob a 4 senza alcuna velleità). Si tratta di un bottino soddisfacente e di assoluto prestigio anche se purtroppo è mancato il traguardo della top ten (serviva però vincere cinque titoli con anche un discreto numero di argenti, un obiettivo probabilmente fuori dalla nostra portata). Siamo tornati in doppia cifra dopo 12 anni (l’ultima volta a Torino 2006 con 11 medaglie, ma cinque ori), per la prima volta nella storia chiudiamo i Giochi dopo aver sentito suonare l’Inno di Mameli per tre volte.
Questi i freddi numeri di una spedizione che si è messa in luce in queste due settimane e che ha ben figurato, facendo appassionare tutti i tifosi da casa e prendendosi lo spazio che merita. Sono state delle Olimpiadi soprattutto al femminile visto che i tre ori sono stati vinti esclusivamente dal gentil sesso: Arianna Fontana nei 500m di short track, Michela Moioli nello snowboardcross, Sofia Goggia nella discesa libera. Si sono imposte da favorite della vigilia, senza farsi schiacciare dalla pressione. La nostra portabandiera è indiscutibilmente il volto simbolo di questa Italia visto che ha anche trascinato la staffetta verso l’argento e ha conquistato il bronzo sui 1000m, la distanza a lei meno congeniale, diventando la pattinatrice più medagliata al Mondo alle Olimpiadi e la seconda italiana più presente sul podio a cinque cerchi (otto volte, conduce Stefania Belmondo con dieci). Le grandi sorprese sono state i bronzi di Dominik Windisch (sprint di biathlon) e Nicola Tumolero (10000m di speed skating), Chicco Pellegrino ha dimostrato la sua grandezza strappando l’argento nella sprint di sci di fondo inchinandosi solo al mostro Klaebo. Brave Federica Brignone ad arricchire il proprio palmares con il bronzo in gigante e la staffetta mista di biathlon a confermare il risultato di Sochi 2014.
Non sono mancate chiaramente le delusioni. Ci si aspettava qualcosa in più dallo sci alpino maschile e da Dorothea Wierer, Dominik Fischnaller è stato sfortunato (il bronzo nello slittino è sfuggito per due millesimi) ma possiamo tornare a casa soddisfatti dopo aver raggiunto l’obiettivo che Giovanni Malagò, Presidente del Coni, si era prefissato. Ora bisognerà subito iniziare la programmazione in vista di Pechino 2022: non ci si può fermare sugli allori.
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