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Dakar 2018: l’ultima edizione con le vecchie regole tecniche FIA. Dal 2019 si cambia ma la Peugeot non ci sarà

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E’ un periodo di grandi trasformazioni nel mondo del motorsport. Abbiamo assistito alla svolta netta del WRC, con le nuove Plus a segnare uno stacco diretto con il passato ed ancor di più nella F1 con l’introduzione dei motori turbo ibridi ed il dominio della Mercedes che, forse, solo la Ferrari potrà in qualche modo contrastare. Ovviamente anche il cosiddetto Cross Country Rally non fa eccezione e i riflessi riguardano direttamente una delle corse più belle ed importanti del mondo: la Dakar, il rally raid più affascinante che ci sia. Quella di quest’anno sarà la 40esima edizione con 14 tappe previste, dal 6 al 20 gennaio, che copriranno poco meno di 9000 chilometri venendo per la decima volta ospitata dagli impervi ed accidentali territori del Sud America. Si partirà da Lima, capitale del Perù, attraversando poi il lago salato e gli altipiani della Bolivia e giungendo in Argentina dove, prima di poter assaporare il gusto del successo finale nella città di Cordoba, bisognerà affrontare i soliti trabocchetti disseminati lungo il percorso. Una corsa nella quale ancora una volta navigazione e velocità faranno la differenza.

Una vittoria ambita che alimenta ed ha alimentato le dispute lontane dall’agonismo puro. In questo senso la battaglia sul tema regolamentare è da tempo decisamente aspra. Le norme vigenti concedono maggiori libertà alle vetture a due ruote motrici che possono adottare pneumatici maggiorati e avere un’altezza da terra più sostenuta. A ciò si aggiunge un decremento di peso non indifferente rispetto alle vetture a trazione integrale. Fattori che, tra le auto, hanno favorito le Peugeot, fautrici di questa soluzione tecnica (a due ruote motrici), in grado di non perdere troppo in termini di potenza.

Un disavanzo prestazionale troppo evidente agli occhi della FIA, decisa a porre fine ai reclami delle altre Case, Toyota e Mini in testa, e redigere un regolamento nuovo per il 2019. A partire dalla prossima stagione, infatti, le vetture che parteciperanno alla Dakar dovranno obbligatoriamente essere 4×4 e motorizzate a benzina.  “In questo modo ci sarà un equilibrio nelle performance più gestibile per tutti – dichiarava Jean Marc Fortin, team manager del Team Overdrive ai microfoni di Motorsport.com – “I piloti prioritari potranno guidare solo 4×4,anche se i buggy a due ruote motrici resteranno comunque. Inoltre il motore dovrà essere unico. Di marca diversa, questo è ovvio, ma unico. Il Cross Country Rally era la sola disciplina FIA così confusa a livello di motorizzazioni, flange e regolamenti. Questa nuova decisione, che ha trovato tutti d’accordo, dovrebbe semplificare non poco il panorama”  concludeva Fortin.

Un’affermazione forse eccessivamente perentoria perchè nei fatti la più danneggiata da questo cambio, ovvero la Peugeot, si cimenterà per l’ultima volta nella “Maratona del deserto” non perseguendo il progetto nel 2019, salvo improvvisi ripensamenti. Una decisione conseguenziale rispetto a quanto stabilito dalla Federazione Internazionale dell’Automobile? Difficile da dire, tuttavia, le macchine della Casa del Leone vorranno chiudere in bellezza la loro esperienza nel rally raid.

 





 

giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

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Foto: Dakar

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