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Scherma: Daniele Garozzo colpito da un pneumotorace. “La radiologa mi ha detto come fai a stare in piedi”

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Tanta paura per Daniele Garozzo, ma il peggio per il campione olimpico di fioretto maschile a Rio 2016 è alle spalle. Il siciliano ha saltato la tappa d’esordio di Coppa del Mondo a Il Cairo ed è lui stesso, in un’intervista alla Gazzetta dello Sport, a spiegare i motivi della sua assenza: “Il 10 ottobre scorso ero in palestra, mi sentivo strano. Dopo ogni assalto ero affaticato, troppo più del solito. Ero affannato, con il respiro corto. Ho detto ragazzi, qui c’è qualcosa che non va, me ne torno a casa e mi faccio una doccia. Solo che stavo sempre peggio, sono andato nello studio di radiologia dove lavora il papà di Camilla Mancini e la radiologa dopo aver visto l’esito mi ha detto: non so come fai a stare in piedi”.

Il campione olimpico è stato colpito da un pneumotorace: “Avevo il polmone destro collassato per un pneumotorace. Quando me lo hanno detto mi è venuto un colpo, studio medicina e so cosa vuol dire. Di solito viene per un colpo, ma a me ne è capitato uno spontaneo primario, si è formata una bolla di aria nel polmone, che è collassato. Capita ad una persona su 250mila. Mi hanno portato subito all’Ospedale di Tor Vergata, mi hanno messo un tubo di drenaggio, un tubo che fa veramente male”.

Daniele è stato nuovamente operato: “Purtroppo nella tac di controllo sono risultate altre bolle. Tramite Diana Bianchedi ho contattato il dottor Crucitti, un chirurgo toracico. Mi ha detto che c’era un rischio di recidiva del 25% nei prossimi due anni. Con l’impegno d’atleta e tutti i viaggi che faccio diventava rischioso. Così venerdì mi ha fatto una bullectomia, mi ha rimosso un pezzo di polmone grande un po’ di più di un’unghia e un po’ di pleura. Ora per dieci giorni posso fare una camminata la mattina e una la sera, poi c’è il primo controllo, tolgo i punti e vedremo”.

Garozzo ha posto un obiettivo per il suo rientro in pedana, ma comunque il siciliano non vuole bruciare le tappe: “Vorrei tornare per Torino (inizio dicembre), ma non voglio farmi prendere dalla fretta. Ho passato davvero momenti brutti, anche tornare a casa dall’ospedale con mia mamma in auto mi ha distrutto. Ora sono ancora un po’ debilitato, però sono felice, è stato veramente tremendo, ma il peggio è alle spalle. Il medico mi ha solo detto di avere pazienza”.

 





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Foto: Bizzi Federscherma

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