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Canottaggio, Mondiali 2017: l’Italia trionfa e getta le basi per Tokyo 2020

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I Mondiali di Canottaggio di Sarasota hanno consegnato la vetta del medagliere finale all’Italia: gli azzurri hanno conquistato ben nove medaglie, delle quali cinque in specialità olimpiche. Importanti però sono state anche le indicazioni in chiave futura, a conclusione del primo anno del quadriennio che porta a Tokyo 2020.

Nelle specialità olimpiche, per quanto riguarda il settore maschile, era difficile chiedere di più: Matteo Lodo e Giuseppe Vicino sono scesi dal quattro senza senior, bronzo olimpico a Rio, per andare a prendersi una storica medaglia d’oro nel due senza senior, battendo l’equipaggio croato, grande favorito della vigilia. Molto bene hanno fatto anche i doppi: Stefano Oppo e Pietro Ruta, pesi leggeri, si sono arresi soltanto all’imbarcazione francese, imbattuta dalle Olimpiadi di Rio, mentre Filippo Mondelli e Luca Rambaldi, senior, hanno ottenuto una bellissima medaglia di bronzo, anche se, nel corso della finale, gli azzurri erano stati anche in testa. Secondo posto anche per il quattro senza senior di Marco Di Costanzo, Giovanni Abagnale, Matteo Castaldo e Domenico Montrone, che sono stati preceduti soltanto dell’Australia in finale. Dulcis in fundo il bronzo dell’ammiraglia azzurra: l’otto con senior di Cesare Gabbia, Emanuele Liuzzi, Luca Parlato, Paolo Perino, Bruno Rosetti, Mario Paonessa, Davide Mumolo, Leonardo Pietra Caprina ed Enrico D’Aniello ha conquistato una splendida medaglia di bronzo dopo aver ben impressionato fin dalle batterie. Oltre alle 5 medaglie appena elencate, vanno ricordati il dodicesimo posto, abbastanza deludente, del quattro di coppia senior Romano Battisti, Andrea Panizza, Giacomo Gentili ed Emanuele Fiume, che dopo un buon piazzamento in batteria, hanno chiuso mestamente ultimi sia in semifinale che in finale B. In ottica completamente diversa va letto il 26° posto di Salvatore Monfrecola nel singolo senior: l’azzurro non è riuscito a centrare per un soffio l’ingresso nei quarti, ma, data la sua giovane età (classe 1997), chiedere di più forse era impossibile al momento.

Nel settore femminile, storicamente non ricco di soddisfazioni per l’Italia, vanno sottolineati invece i buoni piazzamenti delle atlete azzurre, tenuto anche conto del dato anagrafico che indica come la meno giovane delle azzurre sia Kiri Tontodonati, classe 1994. Nessuna imbarcazione è entrata in finale A, ma tutte hanno ben figurato, terminando il proprio mondiale nelle finali B: nel due senza senior Veronica Calabrese ed Ilaria Broggini hanno centrato il settimo posto, nel doppio pesi leggeri Allegra Francalacci e Valentina Rodini, e nel quattro senza senior Giorgia Pelacchi, Aisha Rocek, Carmela Pappalardo e Ludovica Serafini, hanno ottenuto l’ottavo. Nel doppio senior Kiri Tontodonati e Stefania Gobbi hanno chiuso in nona piazza; sapere questi quattro equipaggi già a ridosso delle prime sei posizioni al mondo è un’ottima notizia in ottica Tokyo 2020. La parità di genere, che ha portato nel programma olimpico lo stesso numero di specialità tra uomini e donne, deve spingere l’Italia a portare in acqua al più presto, in rassegne internazionali, anche gli equipaggi assenti a Sarasota, ovvero il singolo senior, il quattro di coppia senior e, soprattutto, l’otto.

Nelle specialità non olimpiche, in ambito maschile, da applausi è stato il successo del quattro senza pesi leggeri di Federico Duchich, Leone Barbaro, Lorenzo Tedesco e Piero Sfiligoi, imbarcazione che dopo Rio non rientra più nel programma a cinque cerchi, proprio per via di quella parità di genere precedentemente citata. Gli azzurri hanno dominato sia l’exhibition race che la finale. Benissimo ha fatto anche il due senza pesi leggeri di Giuseppe Di Mare ed Alfonso Scalzone, che ha ceduto il passo soltanto all’Irlanda, andando a conquistare un argento pesantissimo. Amaro quarto posto per il quattro di coppia pesi leggeri di Matteo Mulas, Catello Amarante, Martino Goretti ed Andrea Micheletti, che si è visto sfilare il bronzo per appena mezzo secondo dalla Grecia, mentre ci si attendeva qualcosa di più dal due con senior di Jacopo Mancini, Vincenzo Abbagnale e Riccardo Zoppini, che hanno chiuso al quinto posto su sette imbarcazioni al via. Anche qui a soffrire maggiormente è il singolo: Lorenzo Galano, pesi leggeri, ha chiuso al 15° posto. Per lui, Under 23, quella dei Mondiali è stata un’opportunità in vista delle prossime stagioni.

In campo femminile è arrivato lo stupendo oro del quattro di coppia pesi leggeri di Asja Maregotto, Paola Piazzolla, Federica Cesarini e Giovanna Schettino: le giovanissime azzurre (due classe 1995 e due 1998) hanno messo in fila tutte le avversarie sia in batteria che in finale, condotta magistralmente dall’armo azzurro. Va sottolineato anche lo splendido ottavo posto finale di Clara Guerra nel singolo pesi leggeri: l’azzurra, classe 1998, ottiene un gran risultato che sicuramente verrà migliorato tra dodici mesi nella prossima rassegna iridata.

Nel paracanottaggio infine l’Italia porta a casa il bronzo del quattro con PR3 misto di Lucilla Aglioti, Tommaso Schettino, Luca Agoletto, Paola Protopapa e Gaetano Iannuzzi: gli azzurri sono stati bravi a scavalcare l’Ucraina nella sfida per le medaglie, dopo il quarto posto ottenuto nell’exhibition race. Non va dimenticato che l’equipaggio azzurro ha superato un’imbarcazione molto più giovane. Buoni i piazzamenti per i due singoli PR1 azzurri: nel settore femminile Anila Hoxha ha chiuso al quarto posto, seppur lontano dalle medaglie, mentre in ambito maschile Simone Baldini si è classificato decimo. La speranza è che la medaglia ottenuta in Florida faccia da traino al movimento azzurro, affinché porti in acqua al più presto in campo internazionale i doppi misti, PR2 e PR3, assenti nella rassegna iridata.

Una citazione la meritano, al termine di questi Mondiali trionfali per l’Italia, anche le tre riserve azzurre, volate negli States assieme ai 60 italiani titolari: Gabriel Soares, Giorgia Lo Bue e Silvia Terrazzi hanno assistito ai trionfi dei compagni sognando, in futuro, di mettere al collo una medaglia mondiale.





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Foto: Federcanottaggio

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roberto.santangelo@oasport.it

1 Commento

1 Commento

  1. Gabriele Dente

    3 Ottobre 2017 at 23:50

    Nelle specialità olimpiche maschili siamo rimasti giù dal podio solo nel singolo maschile, come da tradizione, e nel 4 di coppia senior maschile. Nel 2013 il quadriennio era partito molto bene ma poi a Rio, complici le note vicende del doppio femminile, nel giro di 3 anni ci siamo ridimensionati. Stavolta però credo che l’organizzazione dello staff tecnico e il diverso rapporto con gli atleti porterà migliori frutti.

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