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Basket, NBA 2017-2018: è ancora caccia ai Golden State Warriors. LeBron James e i Cleveland Cavaliers i primi sfidanti, ma quante contendenti al titolo!

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Dopo un’estate lunghissima siamo pronti per ripartire. Domani notte prenderà il via la stagione NBA 2017-2018. Inizia un nuovo lungo viaggio che culminerà con le NBA Finals, in programma a partire dal 31 maggio 2018. Sono cambiate tantissime cose rispetto allo scorso anno, non i favoriti, che rimangono loro, i Golden State Warriors. La squadra della Baia è riuscita a mantenere tutte le sue stelle, presentandosi ai nastri di partenza della nuova stagione da indubbia favorita. LeBron James ed i Cleveland Cavaliers ci proveranno ancora a contrastare il dominio dei Warriors, nonostante il burrascoso addio di Kyrie Irving, passato ai Boston Celtics. Si va quindi verso un nuovo episodio della saga tra Cleveland e Golden State in finale (il quarto in quattro anni)? È L’ipotesi più probabile ma mai come quest’anno c’è una batteria di squadre pronte ad inserirsi e spezzare il duopolio che ha caratterizzato gli ultimi anni.

Partiamo dagli italiani. Dopo sette stagioni a Denver Danilo Gallinari ha cambiato casacca. L’azzurro aveva dichiarato più volte che i Nuggets erano la sua priorità ma che avrebbe comunque valutato altre proposte. E così è stato. La chiamata decisiva è arrivata da Doc Rivers e i Los Angeles Clippers, dove il Gallo formerà un frontcourt di tutto rispetto, insieme a DeAndre Jordan e Blake Griffin. La sua ambizione è quella di vincere il titolo ma almeno per quest’anno sembra molto poco realizzabile: la concorrenza ad Ovest è altissima ed i Clippers sono un’incognita, specie dopo l’addio di Chris Paul, trascinatore degli ultimi anni. In sua sostituzione è arrivato il serbo Milos Teodosic, che ha già mostrato il suo talento in preseason.

Nuova stagione e nuova squadra anche per Marco Belinelli. Non è una novità, perché si tratta dell’ottava squadra in dieci anni. Un cambio di maglia arrivato abbastanza a sorpresa, con Beli inserito nella trade che ha portato Dwight Howard da Atlanta a Charlotte. Marco è dunque approdato agli Hawks, compiendo il percorso inverso. Troverà una squadra in ricostruzione, che ha visto partire anche Paul Millsap, ma un allenatore “conosciuto”. Mike Budenholzer è stato per anni il fido assistente di Gregg Popovich ed ha esportato la cultura Spurs ad Atlanta. Ambizioni di playoff, fattibili ad Est, ma tanti dubbi su un roster che presenta otto nuovi elementi. Le chiavi della squadra, poi, sono nelle mani del tedesco Dennis Schroder. Prendere o lasciare.

Veniamo alle due Conference, iniziando dalla Eastern. La notizia che ha scosso l’estate NBA è arrivata proprio alla fine: Kyrie Irving ha lasciato LeBron James ed i Cleveland Cavaliers per unirsi ai Boston Celtics. Una mossa sorprendente per tutti, ma non per i protagonisti: Irving voleva uscire dall’ingombrante ombra del Prescelto per diventare lui il leader di una squadra da titolo. Lo farà a Boston, dove è arrivato come ciliegina sulla torta di un’estate che ha portato anche Gordon Hayward. Nonostante i Celtics si siano notevolmente rinforzati, il ruolo di favorita spetta a Cleveland. In primis per la presenza di LeBron. Poi, perché in cambio di Irving i Cavs hanno ricevuto Isaiah Thomas, anche se non sarà disponibile da subito. Ancora, Dwayne Wade si è ricongiunto a James riformando la coppia d’oro dei Miami Heat ed è arrivato il redivivo Derrick Rose. Non si scapperà da Cleveland e Boston, perché le altre sono davvero una spanna, se non di più, dietro, con in testa Toronto Raptors e Washington Wizards. Per le sorprese, tenere d’occhio i Milwaukee Bucks di Giannis Antetokounmpo e i Philadelphia 76ers, chiamati (finalmente) a raccogliere quanto seminato negli ultimi anni.

Da dove cominciare nella Western? Dei Golden State Warriors abbiamo già parlato. È stata un’estate perfetta. Steph Curry è stato firmato al massimo e Kevin Durant ha rinunciato a un bel po’ di soldi per consentire alla squadra di mantenere intatto il suo roster ed il ruolo di strafavorita. La free-agency, però, ha regalato dei veri e propri fuochi d’artificio. Chris Paul è andato a Houston, formando una coppia da sogno con James Harden e rendendo i Rockets i principali contendenti per il titolo ad Ovest. Ad Oklahoma City hanno fatto ancora meglio, se possibile, portando Paul George e Carmelo Anthony alla corte di Russell Westbrook. Un trio potenzialmente devastante con ambizioni più che dichiarate. Si preannuncia una lotta entusiasmante, perché non sono da sottovalutare i San Antonio Spurs, sempre competitivi. Il lotto delle favorite è ristretto a questo quattro ma altre squadre si candidano al ruolo di outsider. Su tutte i Minnesota Timberwolves, rinforzatisi con l’arrivo di Jimmy Butler e Jeff Teague. Attenzione, poi, ai Los Angeles Lakers del discusso (ma non per il suo talento in campo) rookie Lonzo Ball.

Insomma, ci sono tutti gli ingredienti per una stagione spettacolare. Si comincerà domani, nella notte tra martedì 17 e mercoledì 18 ottobre, con un opening night di fuoco, perché la sorte ha voluto che Irving debuttasse con la maglia di Boston proprio a Cleveland, dove torna da ex. A seguire, poi, lo scontro tra Golden State e Houston, preceduto dalla cerimonia di consegna degli anelli. Una lunga regular season che terminerà l’11 aprile, passando per l’All Star Weekend in programma tra il 16 e il 18 febbraio a Los Angeles, atteso soprattutto per il nuovo format della partita delle stelle. Dal 14 aprile, poi, il via alla postseason. Allacciate le cinture, si parte!

 





 

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alessandro.tarallo@oasport.it

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Foto: profilo Twitter Golden State Warriors

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