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Atletica, Mondiali 2017 – L’Italia si mette in marcia, le parole degli azzurri. Palmisano: “Sto bene, sono matura e preparata”. Giorgi: “Sogno in grande”. De Luca combattivo

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L’Italia cala le ultime carte per cercare di salvare i fallimentari Mondiali 2017 di atletica leggera. L’ultima giornata sarà all’insegna della marcia e la nostra Nazionale parte per conquistare una medaglia, soprattutto nella 20km femminile. Marciatori e marciatrici hanno rilasciato le loro dichiarazioni nella conferenza stampa che precede la gara.

 

ANTONELLA PALMISANO (20km, grande favorita per le medaglia dopo il quinto posto ai Mondiali 2015, la quarta piazza alle Olimpiadi di Rio 2016 e la vittoria in Coppa Europa):Sono un’atleta diversa. Penso di essere più matura e con un’accresciuta consapevolezza da professionista. Le avversarie non mancano, la gara non è per niente scontata: penso alla russa Afanaseva, alle tre cinesi Lyu, Wang e Yang e alla messicana Sanchez. Non ho in mente particolari strategie, ma voglio essere davanti nel momento in cui si deciderà la gara. Per la prima volta mi presento ad un grande appuntamento con una preparazione completa, senza intoppi fisici. Nell’ultimo periodo mi sono allenata come sempre con il mio gruppo e il mio coach Patrizio Parcesepe per 25 giorni a Roccaraso, poi rifinitura finale a Roma. Nel 2016 dopo Rio mi è arrivata la proposta di matrimonio da parte del mio fidanzato Lorenzo: ci sposeremo l’anno prossimo a settembre”.

 

ELEONORA GIORGI (20km, prima gara stagionale per la primatista italiana, reduce da un’operazione e dalla squalifica di Rio): “Sono diventata più resiliente. Mi sono piegata ma non spezzata. E soprattutto non mi sono arresa, che sarebbe stata la cosa più logica e più facile da fare dopo quello che mi è successo. In fondo ho una laurea alla Bocconi, potrei fare altro nella vita, no? Ma sogno ancora in grande e credo di avere ancora molto da dare all’atletica. Sì, penso a Tokyo 2020. L’Olimpiade di Londra 2012 è stata la mia prima gara importante, la mia prima volta con le migliori al mondo. Arrivai 13esima, su un percorso che anche allora passava davanti a Buckingham Palace…un’emozione che porto ancora nel cuore. Cinque anni fa ero spensierata, tutta un’altra Eleonora rispetto a quella che sono oggi. Mi mancano molti mattoncini, ho perso gran parte stagione invernale per l’operazione al ginocchio. Punto ad arrivare alla fine di una gara”.




 

VALENTINA TRAPLETTI (20km, personale migliorato in Coppa Europa): “Per ora sono tranquilla, ma il pensiero del mio secondo Mondiale dopo Berlino 2009 – spiega l’alleva di Enzo Fiorillo – un po’ mi mette la pelle d’oca. Domani sarà una grande emozione. Vengo da una buona annata. Penso che sarà una gara in cui conterà soprattutto usar la testa”.

MATTEO GIUPPONI (20km): “Vengo da un inverno di infortuni e la condizione non è quella del passato. Per questo non partirò forte come nel 2016, resterò cauto nelle fasi iniziali e poi spero di risalire un po’ nel finale. Mi aspetto i primi 10 chilometri in 19:10 – 19:15, poi scatterà la bagarre. Per salire sul podio ci vorrà almeno 1h19:20. 50 chilometri anche per le donne? Penso che sia solo una questione di allenamento”. 

FRANCESCO FORTUNATO (20km): “Per me è l’anno zero a livello tecnico, abbiamo lavorando molto e con attenzione. Senza tanti russi la specialità ha visto rimescolarsi le carte, chissà cosa ne nascerà… io sarò nella seconda schiera, ai miei ritmi. Spero di costruire un bel finale”.

 

MARCO DE LUCA (50km, settima partecipazione ai Mondiali, secondo soltanto al record di Nicola Vizzoni): “Ho iniziato a Helsinki 2005 e sono ancora qui. Solo Nicola Vizzoni ha più presenze iridate di me, ma onestamente non credo che arriverò a nove… rischierei il divorzio!”. Scherza il romano, sposato con Claudia e papà di due bimbe. “Per me è un momento di transizione. A 36 anni ho cambiato allenatore, non è stato un anno facile e arrivo a questo Mondiale con un percorso diverso dal passato. Nel 2016 ho realizzato i miei primati personali sia sulla 20 che sulla 50km, qui a Londra non credo che potrò migliorarmi ma credo che potrò far bene. Se tutto dovesse andare nel verso giusto penso a un crono nell’ordine dei 3:47. Mi aspetto meno colpi di scena rispetto a Rio, dove il caldo ha condizionato molto la gara e messo KO diversi atleti, fra cui Diniz. Negli ultimi 10 chilometri, come sempre, potrà succedere di tutto”.

MICHELE ANTONELLI (50km, al debutto in un Mondiale dopo il terzo posto in Coppa Europa): “Gareggiare a Londra è quasi un segno – racconta il marchigiano – guardai l’Olimpiade del 2012 dal divano di casa, appena uscito dal coma dopo un brutto incidente. Un imprevisto che mi ha cambiato profondamente. Ora guardo in modo diverso alla sofferenza e alle difficoltà. Non credo di avere un particolare talento fisico ma la forza mentale è il mio vero punto di forza, ciò che mi permette di emergere. La mia caratteristica è quella di partire piano e finire forte. Farò così anche domani, partirò nelle retrovie e fino al 20-25esimo chilometro penserò solo a curare la tecnica di marcia e risparmiare energie. Da lì in poi vedremo cosa succederà, mi piacerebbe finire in crescendo e recuperare posizioni, come è successo, in piccolo, in Coppa Europa a Podebrady dove ho fatto anhe il personale (3h49:07, ndr). Mi piacerebbe fare il mio record, ma è la mia prima esperienza in una grande manifestazione e so che un po’ dovrò mettere in conto anche un po’ di emozione”.

 

(foto FIDAL/Colombo)

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