Nuoto
Nuoto, Mondiali Budapest 2017: Nicolò Martinenghi, una scoppola che può essere salutare
Bisogna essere onesti: l’uscita di scena in semifinale di Nicolò Martinenghi, primo degli esclusi dall’atto conclusivo dei 100m rana dei Mondiali di nuoto a Budapest, dispiace assai. Il classe ’99, tra i talenti più importanti del firmamento azzurro recente, non è riuscito a centrare il suo obiettivo: essere tra i migliori otto e poi da lì giocarsela contro chiunque, escluso Adam Peaty, dominante anche oggi.
I presupposti mattutini erano stati ottimi: quinto crono delle batterie, nuotando decisamente bene e dando la netta sensazione di poter fare ancora meglio nel turno pomeridiano. Niente di tutto questo: il varesino è apparso svuotato, privo di quelle energie che ne hanno contraddistinto l’incedere in acqua, facendo pensare che era lui uno dei possibili jolly della spedizione italiana.
Una controprestazione frutto di una condizione fisica non perfetta (alcune linee di febbre) e forse anche dell’inesperienza (questo era il suo primo Mondiale. Non gli si può certo buttare la croce addosso al ragazzo lombardo che, di fatto, ha nuotato sui suoi limiti attuali, rimanendo lontano dalla finale per poco meno di 20 centesimi. Un battito di ciglia, sufficiente per rendere amaro quest’inizio di Mondiale.
Una “scoppola”, se così la vogliamo definire, che potrà servire perché il ragazzo ha stoffa ed è in grado di reagire già in questa rassegna: nel day-3 i 50 rana sono l’occasione giusta per dare un connotato diverso all’avventura ungherese.
giandomenico.tiseo@oasport.it
Clicca qui per mettere “Mi piace” alla nostra pagina Facebook
Clicca qui per iscriverti al nostro gruppo
Clicca qui per seguirci su Twitter
Foto di Enrico Spada
