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Formula 1

F1: oggi la Fia valuterà eventuali nuove sanzioni nei confronti di Sebastian Vettel. Il ferrarista come Valentino Rossi nel 2015?

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Avrà luogo oggi a Parigi l’incontro tra la Federazione Internazionale dell’Automobile e Sebastian Vettel per “valutare possibili nuove sanzioni” nei confronti del tedesco della Ferrari. Così il comunicato della Fia si era espresso qualche giorno fa circa la possibilità di riaprire il caso del GP di Baku, ottavo round del Mondiale 2017 di F1.

Un riesame che per alcuni è un atto dovuto, vedi il presidente non esecutivo di Mercedes Niki Lauda, ritenendo la sanzione dello Stop&go di 10 secondi troppo morbida. Come ormai tutti sanno, i commissari di gara dell’ultimo round iridato avevano comminato questa penalità a Sebastian per aver colpito con una ruotata la vettura di Hamilton poco prima che la safety car rientrasse e dopo aver tamponato lo stesso pilota inglese della Mercedes. A fine gara il tedesco lamentava un rallentamento volontario e brusco in quel tratto di pista ma la Federazione, controllando la telemetria della vettura del britannico, non ha ravvisato nulla di anomalo affermando che Lewis: “Ha mantenuto una velocità costante e si è comportato in quella situazione nello stesso modo delle precedenti ripartenze della corsa”.

Per questo al meeting vi sarà, con ogni probabilità, anche il pilota delle Frecce d’Argento per far sì che la riapertura del caso vada a toccare tutti gli aspetti. La domanda che ora tutti si fanno è la seguente: che cosa rischia Vettel?

Non facile rispondere. Se la Fia ha deciso questo riesame, difficile pensare che il teutonico possa cavarsela con una semplice lavata di capo. Inoltre i tre punti di penalizzazione sulla licenza, portando ad un totale di nove, dimostrano che il tedesco è al limite, ricordando che il calcolo viene fatto tenendo conto degli episodi nell’anno solare. Per questo, a ciò che è avvenuto in Azerbaijan, vanno aggiunte altre tre situazioni riferite al campionato precedente:

1) Nel GP di Gran Bretagna spinge fuori dalla pista Felipe Massa (2 punti)
2) Nel GP della Malesia colpisce Nico Rosberg alla prima curva (2 punti)
3) Nel GP del Messico viene sanzionato per essersi spostato in frenata, difendensosi dall’attacco della Red Bull di Daniel Ricciardo, senza dimenticare gli insulti al direttore di gara Charlie Whiting. Per quest’ultimo episodio fu “obbligato” a scrivere una lettera di scuse.

Le sanzioni eventuali possono essere diverse:

1) Saltare il prossimo GP d’Austria
2) Partire ultimo dalla griglia nel GP d’Austria
3) La perdita dei punti dell’ultima corsa.
4) Una multa e la presenza di Vettel in alcune iniziative sulla sicurezza stradale della Fia.

La seconda opzione riporta alla mente un’altra situazione di cui tanto si è dibattuto, ovvero il contatto nel GP della Malesia 2015 tra Marc Marquez e Valentino Rossi quando il 46, indispettito dal comportamento dello spagnolo più interessato a danneggiarlo che a gareggiare (secondo quanto sostenuto dal campione di Tavullia), arrivò al contatto, buttando giù l’iberico. Certo, c’è una differenza sostanziale: lì si era in corsa mentre nel caso di Vettel-Hamilton si era dietro la Safety Car. Tuttavia la condotta del tedesco e dell’italiano, nelle due situazioni, potrebbe essere similare per chi si troverà a “riavvolgere” il nastro.

giandomenico.tiseo@oasport.it

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