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MotoGP, Vinales alla seconda caduta del Mondiale: ha pagato la pressione del leader?

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Potremmo definirla la legge del contrappasso: Valentino Rossi trionfa nella Cattedrale del Motociclismo ed il suo compagno di squadra Maverick Vinales cada malamente a metà gara. Starà pensando anche un po’ a questo il centauro della Yamaha, partito arretrato  in griglia per via di una qualifica negativa in condizioni d’asfalto complicate.

La rimonta messa in scena è stato un saggio di grande determinazione e coraggio, spinta dalla voglia di non perdere il treno di testa guidato anche dal teammate. Il Top Gun, pertanto, aveva messo l’obiettivo nel mirino, forzando ad ogni giro e mangiando decimi su decimi agli avversari. Purtroppo per lui all’uscita dell’ultima variante l’imprevisto: caduta n.2 stagionale dopo Austin e rischio enorme di essere investito da Andrea Dovizioso che lo seguiva da vicino. Un zero in classifica importante: Dovizioso in vetta alla classifica e 4 piloti in 11 punti (Vinales 2°). Una situazione decisamente anomala.

Maverick dunque dovrà cominciare a temere il dualismo con Valentino? La gara di Assen ha detto che Rossi, su una Yamaha modificata può tornare ad essere pericoloso e gli errori dovranno essere minimizzati. Il Mondiale è una lunga corso a tappe e le battute d’arresto non sono tollerabili. Lo sa bene il centauro spagnolo che oggi ha dovuto incassare, come detto, non solo il boccone amaro del ritiro ma anche il trionfo del suo rivale in casa. Il Sachsenring, tra una settimana, ci dirà se il n.25 saprà reagire da campione e non accusare il colpo, imparando la lezione, avendo fallito l’esame di laurea nell’Università delle due ruote.

giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

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Foto di Valerio Origo

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