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CiclismoStrada

Giro d’Italia 2017: clamoroso dietrofront di Mauro Vegni. Niente classifica per il miglior discesista

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E’ durata all’incirca due giorni la nuova idea da parte della direzione del Giro d’Italia di introdurre per l’edizione numero 100 un premio per il miglior discesista (erano stati scelti 10 tratti, con premio in denaro al migliore di ognuno). Le tante polemiche scatenatesi sui social, ovviamente riguardo alla questione sicurezza (sia da parte dei corridori che dei tifosi), hanno costretto il direttore della Corsa Rosa Mauro Vegni al clamoroso dietrofront.

Queste le parole di Vegni alla Gazzetta dello Sport: “Mi dispiace che sia venuto fuori questo tipo di polemica, nelle nostre intenzioni volevamo soddisfare una delle richieste dei tifosi, che chiedono di conoscere l’abilità dei discesisti migliori. Ma non c’era nessuno stimolo e nessuna voglia di istigare al rischio. La volontà del Giro è quella di garantire al massimo la sicurezza. Questo viene prima di tutto e se c’è anche un corridore che non sente di essere garantito al cento per cento questo per noi diventa prioritario. E’ stata mal interpretata la nostra voglia di aprirci alla tecnologia e alle richieste degli appassionati. Siamo pronti a ritirare il premio proprio per fugare ogni minimo dubbio sulla nostra buona volontà. Non ci sarà quindi nessuna classifica ma registreremo i tempi nei tratti che avevamo selezionato, senza divulgarli. Perché crediamo che la strada che avevamo scelto sia giusta”.

gianluca.bruno@oasport.it

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Foto: Comunicato RCS

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