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Basket, Final Four Eurolega 2017: Gigi Datome guida il Fenerbahce padrone di casa. CSKA e Real favorite. Guai a sottovalutare l’Olympiacos

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Inizierà domani la Final Four di Eurolega 2017. Le ultime quattro squadre rimaste si giocheranno il titolo con la formula delle semifinali e della finale in gara secca. Dopo il cambio di format ad inizio stagione, la massima competizione europea per club è stata un lungo, lunghissimo viaggio che vivrà il suo epilogo in questo weekend, al Sinan Erdem Dome di Istanbul, impianto che aveva già ospitato la Final Four nel 2012. Si tratta della terza arena più capiente d’Europa: per le partite di pallacanestro infatti, l’impianto può ospitare circa 16.000 spettatori. Andiamo dunque a presentare le quattro squadre che si giocheranno l’Eurolega 2017. Fenerbahce, Real Madrid, CSKA Mosca e Olympiacos sono le squadre che negli ultimi anni sono comparse più frequentemente nell’atto finale di questa competizione e si ritrovano contemporaneamente dopo solo due anni: nel 2015, a Madrid, gli accoppiamenti delle semifinali erano esattamente gli stessi di quest’anno.

Inevitabile non partire dai padroni di casa, il Fenerbahce. Non si giocherà proprio nell’arena dei gialloblù, dal momento che il Sinan Erdem Dome ospita le partite casalinghe di un’altra squadra di Istanbul, l’Anadolu Efes. Il tifo però, sarà in ogni caso tutto per la squadra allenata da Zeljko Obradovic. È la terza Final Four consecutiva per il Fenerbahce: due anni fa i turchi furono battuti in semifinale dal Real Madrid, mentre lo scorso anno persero all’overtime in finale contro il CSKA Mosca. L’obiettivo dichiarato di questa stagione è ovviamente quello di migliorarsi e per farlo è stato confermato quasi tutto il roster: sono ben 10 infatti, i giocatori reduci dallo scorso anno, ai quali è stato aggiunto un tassello importante come James Nunnally, l’anno scorso MVP del campionato italiano con Avellino. I turchi hanno avuto alcune difficoltà sul finire della regular season, chiudendo al quinto posto. Ai playoff però, è arrivato un vero e proprio capolavoro: il Fenerbahce è stato infatti la prima squadra nella storia della competizione a vincere 3-0, contro il Panathinaikos, una serie in cui partiva con lo svantaggio del campo. I turchi proveranno ora a diventare anche la prima squadra turca a vincere l’Eurolega e per farlo si affideranno al talento del croato Bogdan Bogdanovic, miglior realizzatore con 14.5 punti a partita. L’americano Bobby Dixon invece, ha il compito di guidare un attacco pieno di talento e fisicità, con Pero Antic, Jan Vesely e Ekpe Udoh. Gigi Datome cercherà di far valere tutta la sua esperienza essendo il primo giocatore ad essere chiamato in causa da Obradovic nei momenti di difficoltà. La vera forza del Fenerbahce siede infatti proprio sulla panchina: il coach serbo ha vinto questa competizione otto volte con dieci finali disputate.

Il compito dei padroni di casa non sarà per nulla facile, dovendo affrontare in semifinale il Real Madrid, la miglior squadra della regular season. I due team si sono già affrontati nelle ultime due edizioni di Eurolega: nel 2015 i blancos ebbero vita facile in semifinale, lanciatissimi verso il titolo vinto davanti al proprio pubblico, mentre lo scorso anno sono stati i turchi a vincere nettamente la serie di quarti di finale. Dopo l’opaca scorsa stagione però, il Real è tornato alla carica più forte che mai, vincendo la regular season senza mai perdere due partite consecutive. Nonostante le merengues abbiano perso pedine importanti come Sergio Rodriguez, K.C. Rivers e Willy Hernangomez, si sono comunque arricchite con Anthony Randolph e Othello Hunter. L’acquisto più importante però il Real ce l’aveva già in casa: Luka Doncic è cresciuto notevolmente quest’anno, diventando uno dei leader di questa squadra. Il talento dello sloveno è sotto gli occhi di tutti ed il ragazzo è avviato verso un futuro da protagonista assoluto anche dall’altra parte dell’oceano. Sergio Llull, principale candidato al titolo di MVP, e Felipe Reyes sono la solita certezza per quella che è un’autentica macchina offensiva con 86 punti di media a partita. Interessante dunque è il confronto con la difesa del Fenerbahce, che abitualmente tiene i suoi avversari a 73.9 di media. Anche in questo caso inoltre, l’allenatore è un valore aggiunto: Pablo Laso è stato il principale creatore di questo gruppo, conducendo il Real alla quinta Final Four in sette anni, con un bilancio di tre finali di cui una vinta. Saranno infine, le ultime due partite della carriera europea di Andres Nocioni, che a fine stagione appenderà le scarpette al chiodo.

Nell’altra semifinale invece, troviamo il CSKA Mosca campione in carica e secondo classificato della stagione regolare. Non è una novità vedere i russi a questo livello: per loro si tratta della 14esima Final Four in 15 anni. Durante quest’arco di tempo, la vittoria è arrivata tre volte, l’ultima lo scorso anno. La squadra vincitrice nel 2016 è rimasta praticamente intatta ed il roster è stato solo puntellato con qualche aggiunta, James Augustine su tutti. La stagione è stata come al solito esaltante, con le prime 12 partite vinte ma il secondo posto alla fine della regular season. I russi però non hanno avuti problemi a sbarazzarsi del Baskonia nei playoff per giungere alla Final Four, dove proveranno a completare il back-to-back per la prima volta nella loro storia. I due leader sono ovviamente Nando De Colo e Milos Teodosic. Il francese è il top scorer della squadra, con 19.4 punti (secondo miglior realizzatore della competizione) ed è un autentico trascinatore offensivo. Teodosic invece, aggiunge qualità e soprattutto esperienza nella gestione dei momenti più delicati del match. I due infatti, rappresentano la miglior combo di point guard dell’Eurolega, sia per punti che per efficienza. Il roster però, si presenta completo in ogni reparto ed ha qualità da vendere. Il greco Dimitris Itoudis è infatti bravissimo nel gestire alla perfezione i suoi giocatori rendendo il CSKA una vera e propria armata: i russi sono infatti il miglior attacco della competizione con 87.6 punti a partita. I numeri però potrebbero non bastare in semifinale: l’Olympiacos è una vera e propria bestia nera per il CSKA. I greci hanno vinto in semifinale nel 2015, con una gran rimonta guidata da Spanoulis, e nel 2013, ma soprattutto, proprio al Sinan Erdem Dome, vinsero la finale del 2012 con il tiro allo scadere di Printezis. Quando i russi entreranno in campo, il pensiero non potrà non tornare a quel giorno di maggio di cinque anni fa.

L’Olympiacos è alla sesta Final Four in nove anni. Ogni stagione la storia è sempre la stessa: ‘quest’anno hanno ancora meno talento, non possono arrivare in fondo’. Ed invece, come da tradizione, i greci riescono sempre a stupire. Nelle precedenti cinque partecipazioni sono arrivate quattro finali, due delle quali vinte, nel 2012 e nel 2013. I biancorossi sanno come si vince, e soprattutto sanno farlo al Sinan Erdem Dome: oltre al già citato trionfo di cinque anni fa, è stata una vittoria in gara 4 dei playoff su questo campo a dare all’Olympiacos, sotto 2-1 nella serie contro l’Efes e con le spalle al muro, la spinta per qualificarsi alla Final Four. La squadra è ovviamente costruita attorno al duo Spanoulis-Printezis. Sul primo non c’è molto da dire. È lui a prendere per mano i compagni quando la palla pesa e a trovare le giocate decisive per tirare la squadra fuori dai guai. Printezis invece, paga fisicamente contro la maggior parte dei lunghi dell’Eurolega ma riesce sempre, con mestiere ed esperienza, a vincere questi duelli. Oltre a questi due campioni, il roster è un mix di giocatori navigati a questo livello (Matt Lojeski, Kostas Papanikolaou), fisici (Patrick Young) e giovani interessanti (Ioannis Papapetrou, Dimitros Agravanis, Nikola Milutinov). Presente in rosa anche Daniel Hackett, costretto a guardare i compagni da bordo campo per via di un infortunio. La vera forza di questa squadra è il gruppo, ben allenato da Ioannis Sfairopoulos. Come nell’altra semifinale sarà anche in questo caso molto intrigante vedere la difesa dei greci all’opera contro l’attacco del CSKA: l’Olympiacos infatti è la seconda miglior difesa del torneo con 73.6 punti subiti a partita. Sulla carta, i biancorossi partono indietro, ma vederli alzare il trofeo domenica sera non sarebbe una sorpresa. I greci sanno come si fa ad essere protagonisti sul palcoscenico più importante dell’anno.

 

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Foto: Twitter Euroleague

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