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Formula 1

F1, Mondiale 2017: Antonio Giovinazzi, la sua carriera nella categoria è già compromessa?

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Antonio Giovinazzi, anche in Cina, è riuscito a far parlare di sè, attirando l’attenzione di addetti ai lavori e pubblico. Tuttavia, se nel round di apertura in Australia l’italiano aveva destato una ottima impressione, tanto in prova quanto nella corsa, nel secondo appuntamento della stagione 2017 il pilota pugliese si è messo in luce dalla parte sbagliata, commettendo due errori piuttosto marchiani e gravi (uno in qualifica, l’altro in gara) che ne hanno compromesso, se non il risultato finale, quantomeno l’opportunità di apprendere qualcosa di nuovo ed incrementare la sua esperienza in F1.

Sicuramente le condizioni del fine settimana cinese non sono state facili: nonostante, in questo caso, sapesse già da diversi giorni di dover sostituire l’infortunato Pascal Wehrlein, di fatto Giovinazzi ha potuto girare poco anche nell’ultimo week-end asiatico, a causa delle condizioni meteo che hanno portato alla cancellazione di un turno di libere ed al dimezzamento dell’altro, riducendo sensibilmente la giornata di venerdì. In più, in gara si è presentata una situazione difficile da gestire, in cui anche piloti più navigati di Antonio hanno commesso errori potenzialmente fatali (vedasi i testacoda di Carlos Sainz e Valtteri Bottas), con l’unica differenza di non averli pagati tanto quanto l’italiano.

Intendiamoci: è normale che un semi-debuttante come Giovinazzi possa sbagliare, specie perché non ha a disposizione una vettura di livello e dunque, per cavarne fuori qualcosa di positivo, bisogna essere sempre sul filo del rasoio, cosa mai facile da gesitre a prescindere. Semmai gli si può rimproverare qualcosa, questa è la eccessiva confidenza che ha avuto in gara, laddove ha deciso di passare alle slick in un momento in cui era probabilmente troppo prematurlo farlo, a maggior ragione se devi prendere ancora piena dimestichezza con il mondo della F1 in generale. Da questo punto di vista, anche la Sauber avrebbe dovuto provare a calmare i bollenti spiriti del pilota, aiutandolo a ragionare in maniera più lucida.

Sicuramente ora gli entusiasmi intorno a Giovinazzi, innanzitutto da parte degli addetti ai lavori, sono parzialmente scemati, ma non è giusto passare da un estremo all’altro: il 23enne italiano non era un fenomeno prima e non è un brocco ora. Sarà importante far tesoro di tali errori, crescere ed evitare di ripeterli, fronteggiando al meglio situazioni simili laddove dovessero ripetersi. Certo, è innegabile che, in una ottica di dover costruire una propria credibilità nella categoria, un fine settimana come quello vissuto in Cina non aiuta, ma il passato non si può cambiare ed è giusto guardare avanti. E’ anche da tali passaggi, dalla gestione di simili momenti così delicati, che si può valutare quanto vale un pilota.

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davide.brufani@oasport.it

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