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Formula 1

F1: salvate il soldato Lance Stroll

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Il battesimo tra i grandi di Lance Stroll, 18enne canadese nuovo pilota della Williams in F1, non è stato sicuramente dei più facili. Mai particolarmente veloce nella sessione di test disputata a Barcellona questa settimana, il giovane debuttante si è messo in mostra nel modo sbagliato, facendo diverse uscite di pista e chiudendo la sua ultima giornata di prove contro il muro presente tra le curve 5 e 6 del tracciato catalano, con un errore del tutto inusuale per quel punto del circuito. Tale andamento ha subito mosso le critiche di coloro i quali hanno sin da subito storto il naso per l’ingaggio, da parte della Williams, di un pilota molto giovane, accusato soprattutto di essere il perfetto esempio del pilota “pagante”, che riesce ad arrivare alla F1 per la pesante valigia di soldi che riesce a portare in dote, più che per capacità effettive.

Eh si, perché Stroll non proviene da una famiglia “normale” sotto il punto di vista economico: il padre Lawrence è un magnate, capace di arricchirsi tramite varie attività finanziarie e la vicinanza a marchi di moda noti nell’intero mondo. Egli ha sempre seguito in maniera ingombrante la carriera del figlio, puntando a giocare un ruolo attivo nei team in cui ha corso. Complice una sfrenata passione per le auto di lusso: Stroll senior, infatti, è famoso anche per essere un accanito collezionista di Ferrari, e non a caso suo figlio Lance, prima dell’approdo alla Williams, è entrato nel programma giovani della stessa scuderia di Maranello, la Drivers Academy, con cui ha interrotto ogni rapporto nel Febbraio del 2016. Parallelamente a tale percorso di formazione, Stroll ha comunque gareggiato in varie categorie propedeutiche con vetture monoposto, raccogliendo risultati eccellenti. Nel triennio 2014-2016, infatti, ha vinto ogni categoria in cui ha corso: rispettivamente F3 Italiana, Toyota Racing Series e F3 Europea, per un totale complessivo di 28 affermazioni.

Certo, si potrà dire che il suo percorso è stato agevolato dalle condizioni economiche del padre, e dal fatto che grazie a queste abbia sempre avuto la possibilità di misurarsi con mezzi competitivi, ma la pista è un perfetto arbitro per queste considerazioni, dove non contano raccomandazioni ma solo la capacità di andare più forte degli altri, se si vuole fare carriera. E se Stroll è stato capace di vincere così tanto, è evidente che le qualità non gli mancano. Per tale motivo è più saggio dargli tempo in questa sua nuova avventura in F1, dargli la possibilità anche di sbagliare: non si può pretendere la perfezione da un rookie inesperto e digiuno della categoria. A maggior ragione se consideriamo che le vetture, in questo 2017, sono tornate ad essere più fisiche, più estreme e più veloci, per bocca di campioni navigati come Lewis Hamilton e Sebastian Vettel, rendendo se possibile ancora più duro l’apprendistato del 18enne di Montreal.

Anche perché mi sovviene il nome dell’ultimo pilota, in ordine cronologico, al quale sono state riservate considerazioni non propriamente lusinghiere circa la sua prontezza per correre in F1, la sua maturità e la possibilità di farsi largo nel campionato, nonché per il fatto di aver ricevuto una spintarella dal padre “di lusso” di turno: vi dice niente il nome di Max Verstappen?

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Foto: Profilo Twitter ufficiale Williams

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