Seguici su

Artistica

Ginnastica, Giorno della Memoria – L’Olanda Campionessa Olimpica e le ebree oranje morte nei campi di concentramento

Pubblicato

il

27 gennaio. Giornata della memoria per ricordare migliaia di vittime dell’Olocausto. Giornata di memoria anche per la ginnastica artistica che commemora tanti atleti della Polvere di Magnesio, scomparsi durante lo svolgimento di uno dei più grandi crimini della storia dell’umanità.

72 anni fa l’Armata Rossa entrava nel campo di concentramento di Auschwitz, scoprendo l’indicibile e l’inimmaginabile.

 

Mezza Nazionale femminile di ginnastica artistica dei Paesi Bassi, Campionessa Olimpica ad Amsterdam 1928 davanti all’Italia (clicca qui per saperne di più su quella gara e sulle azzurre), rimase vittima della follia nazista. Estella Agsteribbe (deceduta ad Auschwitz nel 1943 all’età di 34 anni); Helena Nordheim (deceduta a Sobibor nel 1943 a 40 anni d’età); Ans Polak (deceduta a Sobibor nel 1943, a 37 anni d’età); Jud Simons (deceduta a Sobibor nel 1943, aveva 39 anni); Gerrit Kleerekoper (allenatore di quella squadra, deceduto a Sobibor nel 1943 all’età di 46 anni). Tutti accomunati da un’unica “colpa” secondo le leggi razziste: erano ebrei. Tutti uccisi insieme ai parenti più cari: mariti, mogli, figli.

Ora sono tutti ricordati a Gerusalemme dove a loro è dedicata una stanza dei nomi allo Yad Vashem della capitale di Israele. A loro sopravvisse Elka De Levi che ebbe la fortuna di uscire viva da quella tragedia.

 

A lasciare la vita in quel momento nero della storia dell’umanità furono anche i cugini Flatow, tedeschi che tennero altissima la bandiera teutonica alle Olimpiadi del 1896, le prime dell’era moderna, vincendo l’oro a squadre. Alfred vince anche l’oro alle parallele e l’argento alla sbarra; mentre Gustav contribuì al successo della Nazionale e applaudì l’imprese del cugino.

Entrambi ebrei, fuggirono nei Paesi Bassi quando vennero emanate le leggi razziste. Vennero poi catturati e deportati a Theresienstadt: lì trovarono la morte rispettivamente nel 1942 e nel 1945.

 

Clicca per commentare

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *