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Scherma: la sciabola femminile riparte dall’Olimpiade, ma con molte incognite

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Il quarto posto della prova a squadre alle Olimpiadi di Rio 2016 è la base da cui la sciabola femminile italiana deve ripartire dopo stagioni difficili e che hanno portato poche soddisfazioni ai colori azzurri. Si tratta di un’arma che ha sempre visto il dominio di pochissime atlete (Velikaya e Kharlan su tutte) e le nostre portacolori hanno sempre avuto grande difficoltà ad inserirsi.

Rossella Gregorio ed Irene Vecchi hanno già assaporato il podio in Coppa del Mondo e anche agli Europei, ma non sono mai riuscite ad effettuare un definitivo salto di qualità e mantenere una certa continuità di risultati. Sicuramente sono le due sciabolatrici da cui l’Italia deve ripartire maggiormente e che rappresentano due elementi imprescindibili per la squadra.

La migliore a Rio è stata certamente Loreta Gulotta, che si è fermata ai quarti di finale nella prova individuale e anche con la squadra si è comportata molto bene. La siciliana dopo un’ottima Olimpiade vuole confermarsi anche in questa stagione e provare a tenere una continuità che anche lei non ha mai avuto.

Purtroppo rispetto ad altre armi nella sciabola femminile manca un importante ricambio generazionale. Tra europei e mondiali giovani e cadetti sono poche le giovani che possono subito avere un ruolo importante tra le senior e tra queste c’è sicuramente c’è Lucia Lucarini, argento europeo e bronzo iridato.

Deve essere la stagione del rilancio per la sciabola femminile e il tutto può partire dalla prova a squadra. Dei risultati positivi in questo ambito potrebbero davvero portare alla rinascita di un’arma che ha bisogno soprattutto di trovare fiducia in sè.

 

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foto di Augusto Bizzi per Federscherma

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