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Vela, Olimpiadi Rio 2016: alla scoperta del Nacra 17 azzurro. Bissaro-Sicouri per coronare un triennio eccellente

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Eliminato il Tornado dopo Pechino 2008, le classi olimpiche mancavano di un catamarano. La scelta dell’ISAF è ricaduta, dopo una sfida all’ultimo voto nel 2012, sul Nacra 17 (che batté di pochissimo il Viper 16, giudicato meno duttile da chi aveva provato entrambi i multiscafi): a Rio 2016 esso sarà utilizzato per l’assegnazione dell’unica medaglia “mista” nella vela.

Peculiarità e punto di forza questa barca è la straordinaria tecnologia dello scafo e delle vele (infatti non costa mica poco…) derivante da un lungo periodo di ricerca e sviluppo che ha raccolto in sé il massimo del know how sviluppato nelle classi F16 e F18. Altre particolarità del Nacra 17 sono le sue derive curve in grado di sollevare la prua sottovento fuori dall’acqua riducendo l’attrito in modo significativo e permettendo agli scafi di “volare”. Infatti il nuovo catamarano olimpico è molto veloce e, come accade anche per il 49er, necessita di prestanza fisica e riflessi.

Non è quindi un caso se i nostri validissimi portacolori del Nacra 17 in Brasile, Silvia Sicouri e Vittorio Bissaro, sono chiamati “ingegneri volanti”, anche perché i risultati conseguiti negli ultimi tre anni li hanno portati parecchio in alto… La genovese Sicouri comincia ad andare in barca nel 1999 ed entra nel mondo dei cat poco dopo. Nel 2001 vince la sua prima regata in Tyka (classe 14 piedi), passa poi all’Hobie Cat 16 diventando punto di riferimento della vela europea femminile in catamarano. Nel 2009 comincia a regatare sulla nuova classe F16, crescendo velocemente fino a conquistare il titolo mondiale femminile 2011 a Maubisson, in Francia.

Il coéquipier di Silvia Sicouri, Vittorio Bissaro, inizia a fare vela fin da bambino con le classi Optimist e Laser. Nel 2004 comincia la sua esperienza nel settore dei catamarani: nel ruolo di timoniere (in coppia con Lamberto Cesari) affronta le più importanti competizioni delle classi Hobie Cat 16 e poi Formula 18, affermandosi come il più vincente specialista italiano.

L’avventura dei due nella nuova classe olimpica del Nacra 17 nasce nel 2013…all’Università (entrambi verranno poi reclutati dalle Fiamme Azzurre, a fine 2014). Nell’aprile 2012 Silvia si laurea a pieni voti in Ingegneria Gestionale presso il Politecnico di Milano. Vittorio si era laureato tre anni prima allo stesso Politecnico in Ingegneria Aerospaziale, con una tesi sperimentale in galleria del vento sulla progettazione di vele per andature portanti. Nel 2012 ha conseguito la laurea magistrale in Ingegneria Aeronautica, sviluppando un toolbox utilizzante esclusivamente software liberi per l’ottimizzazione di bulbi di imbarcazioni a vela.

Questi due cervelli italici tutt’altro che in fuga, con la comune passione per la vela, formano una delle due coppie di punta della nazionale italiana ai Giochi (l’altra è Conti-Clapcich, 49er femminile). Infatti, fra il 2013 e quest’anno, il tandem Bissaro-Sicouri ha ottenuto in giro per i mari/oceani della Terra: un ottavo, un quarto posto e un bronzo ai Mondiali; un ottavo posto, un argento e un bronzo agli Europeicinque podi in Coppa del Mondo, di cui tre sul gradino più alto.

Tutto ciò, in un crescendo prestazionale travolgente ed entusiasmante, che ha portato gli ingegneri volanti azzurri anche in testa al ranking mondiale di categoria; ora si trovano in seconda piazza, dietro di poco solo ai forti francesi Billy Besson-Marie Riou, in più di un’occasione battuti… Una loro non-medaglia olimpica sarebbe abbastanza inattesa, ad essere sinceri, tuttavia il “metallo” va sempre guadagnato sul campo (di regata), vale anche per Bissaro-Sicouri.

Le prime attività agonistiche di Vittorio sono state lo judo e lo sci, la vela è diventata una (felice) realtà solo a 16-17 anni. In nome dei primi amori sportivi del timoniere veronese: riuscirà assieme alla sua compagna d’avventure a schienare gli avversari e slalomeggiare tra le insidie di Marina da Gloria? Alle acque brasiliane l’ardua sentenza…

giuseppe.urbano@oasport.it

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Foto: pagina FB Federvela

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