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Nuoto, Olimpiadi Rio 2016. Il pagellone: Paltrinieri e Detti, antipasto gustoso

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GREGORIO PALTRINIERI 8: una batteria “in scioltezza” come si usa dire. Per 1100 metri resta in compagnia di Jaeger poi misura la febbre all’americano che lo impegnò severamente lo scorso anno scrollandoselo di dosso nel finale. Miglior crono delle batterie e la consapevolezza di essere il più forte del lotto.

GABRIELE DETTI 7.5: batteria complicata con Cochrane che scalpita, Horton che lo segue come un’ombra, Sun enigmatico come sempre prima del crollo, Joly che forza dopo gli 800 e il giovane americano Wilimovsky che prende in mano la situazione negli ultimi 500 metri. Si districa benissimo in questo tourbillon di situazoni e dimostra di averne nel finale chiudendo terzo sulla stessa linea di Horton e Wilimovsky. Ci proverà per la medaglia.

SILVIA DI PIETRO 6.5: nuota vicinissima ai suoi limiti la batteria dei 50 stile ma non basta per superare il turno. Conferma di essere arrivata in condizione all’appuntamento che conta a differenza di molti compagni e chiude in bellezza la sua Olimpiade.

ERIKA FERRAIOLI 5: non è la Ferraioli dei tempi migliori, si era caito. Nell’ultimo impegno di Rio ci prova nella prima parte della batteria dei 50 ma bastano poche bracciate per perdere contatto da avversarie oggettivamente alla sua portata. Non può essere soddisfatta del crono e del risultato ottenuto.

SIMONE SABBIONI 5: non c’è proprio a Rio. Gareggia sugli stessi livelli dell’indiciduale ma un secondo e mezzo sopra i suoi limiti. Virus o non virus, il livello attuale è questo, ne va preso atto.

ANDREA TONIATO 5: resta anche lui al di sotto delle sue possibilità. Nuota lanciato un tempo superiore a quello nuotato nella gara individuale con partenza da fermo. Deve ancora crescere di testa per essere competitivo a questi livelli con continuità.

PIERO CODIA 6: ci sarebbe bisogno di qualcosa in meno per sperare nella qualificazione ma piace l’atteggiamento in gara. Prestazione sufficiente in sé ma non a tal punto mda rimettere in corso l’Italia.

LUCA DOTTO 6: ci prova a raddrizzare la situazione, nuotando un 47”7 che non è lontanissimo, come valore dal 48”4 nuotato in semifinale ma il miracolo non succede perché serviva qualcosa di meno e la situazione era già ampiamente compromessa. Chiude con una prestazione dignitosa la sua Olimpiade brasiliana.

CARLOTTA ZOFKOVA 5: patisce l’esordio dal punto di vista emotivo e lo paga in acqua. Spinge e strappa troppo nella vasca di andata e a 25 metri dal traguardo non ne ha più facensodi risucchiare da tutte le rivali.

ARIANNA CASTIGLIONI 7.5: che brava! Prende in mano una situazione oggettivamente complicata, non si fa prendere dalk panico e risale, bracciata dopo bracciata, fino a riportasi sulla linea delle squadre in lotta per un posto in finale.

ILARIA BIANCHI 5.5: non è lei in questa Olimpiade. Tempo sull’ordine di quello nuotato in batteria. Di solito si esalta in questo tipo di gare. Oggi prende quello che c’è (farà pur sempre una finale olimpica) ma il pensiero corre a Riccione e a Roma e ci si chiede perché…

FEDERICA PELLEGRINI 6.5: il voto non è tanto per il riscontro cronometrico, quanto per la ritrovata voglia di lottare che la porta prima ad accettare la sfida nonostante la debacle di martedì e poi a trascinare la squadra in finale con una parte conclusiva di gara importante.

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