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Calcio

Calcio, Europei Francia 2016: Zaza e Pellè chiedono scusa. E’ giusto farlo per un rigore sbagliato?

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Il pensiero dell’eliminazione dell’Italia ai calci di rigore contro la Germania, nei quarti di finale degli Europei 2016 in Francia, ancora è vivo nel pensiero dei tifosi italiani che con tanta passione hanno seguito la partita delle partite, sostenendo i propri beniamini fino ai tiri dal dischetto. Un esito che ha premiato, al termine di un’estenuante battaglia, gli uomini di Joachim Loew, meno imprecisi dei nostri calciatori dagli undici metri. Tre errori contro i quattro, cosa più unica che rara, hanno fatto la differenza, consegnando le chiavi dell’incontro nelle mani dei teutonici.

Come spesso avviene in queste circostanze si è soliti trovare un colpevole quando si perde, nonostante nei minuti precedenti si sia lottato ad armi pari contro una squadra costituita da uomini tecnicamente più abili, con la formazione quasi al top che mai aveva subito goal nel corso del torneo. I penalty hanno cancellato tutto e sono finiti dietro il banco degli imputati Graziano Pellè e Simone Zaza tra i quattro a non essere andati a segno. Due giocatori travolti dal fiume delle critiche social del popolo pallonaro per i gesti che hanno preceduto il rigore, oggetto ormai da giorni di ironie, per certi versi, assai simpatiche.

Tuttavia, il limite della decenza è stato varcato, con insulti e le offese gravi riverberatisi anche a distanza di diverse ore come se i due atleti siano stati colpevoli di un crimine o abbiano tradito la Patria. E’ vero. Il modo in cui Zaza e Pellè si sono presentati alla battuta e l’esecuzione sono tra le peggiori mai viste ma questo non può giustificare l’assedio dialettico e incivile dell’attualità. Sono anche arrivate le scuse dei diretti interessati, probabilmente, anche per cercare di stemperare il fuoco social. “Non volevo farle lo sbruffone, dato che lui si muoveva, non volevo provocare. Io ho fatto tre scavetti in carriera, Neuer lo sa e magari non si muoveva. Mi dispiace per tutti, soprattutto per quelli che mi vogliono bene, chiedo scusa all’Italia” – le parole di Pellè.

DAL PROFILO FACEBOOK DI ZAZA

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Ci chiediamo: è giusto chiedere scusa per un calcio di rigore sbagliato? E’ corretto mettersi a soppesare gesti frutto anche della tensione del match, comodamente seduti sopra il divano? Domande che sorgono spontanee non perché vogliamo, per forza, prendere le parti dei calciatori coinvolti ma per riflettere su quanto avvenuto. Quanti celebri campioni hanno sbagliato dal dischetto nella storia? Tantissimi (Leo Messi nella finale di Copa America o Cristiano Ronaldo nella partita contro l’Austria di questo Europeo ad esempio). Non si sta un po’ esagerando e, come diceva Winston Churchill: Gli italiani perdono le partite di calcio come se fossero delle guerre e perdono delle guerre come fossero delle partite di calcio...”?

C’era una canzone di un certo Francesco De Gregori che diceva: “Ma Nino non aver paura di sbagliare un calcio di rigore, non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore, un giocatore lo vedi dal coraggio, dall’altruismo e dalla fantasia. E chissà quanti ne hai visti e quanti ne vedrai di giocatori  che non hanno vinto mai ed hanno appeso le scarpe a qualche tipo di muro”. Questo per chiosare e dire che da spettatori va riconosciuto l’impegno e la dedizione e non solo un calcio dagli undici metri.

https://www.youtube.com/watch?v=__E4pQ3htz0

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giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

Immagine: profilo facebook Simone Zaza

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