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Boxe, Olimpiadi Rio 2016: quali professionisti per l’Italia? Devis Boschiero il più probabile

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La decisione dell’AIBA di aprire ai professionisti le qualificazioni olimpiche (clicca qui per saperne di più) ha subito suscitato perplessità tra gli appassionati, ma potrebbe anche attrarre qualche professionista in cerca di una vetrina importante. Anche l’Italia potrebbe decidere di puntare su alcuni “pro” (la scelta è naturalmente nelle mani della Federazione): qualora alcune categorie non dovessero trovare il pass a cinque cerchi nel prossimo torneo di Baku, infatti, l’ultimo TQO (torneo di qualificazione olimpica) potrebbe rappresentare un’opportunità in questo senso.

Tra coloro che si sono già espressi favorevolmente verso questa possibilità c’è il veneto Devis Boschiero, ex campione europeo dei superpiuma che potrebbe rappresentare un’interessante alternativa per la categoria 56 kg, dovendo calare il proprio peso di poco. Tra i +91 kg, invece, se Guido Vianello non dovesse trovare il pass a Baku, il secondo torneo potrebbe essere disputato dal lombardo Matteo Modugno, già campione italiano ed imbattuto tra i “pro” in diciotto incontri disputati. L’ipotesi suggestiva di rivedere Fabio Turchi in corsa per i Giochi, invece, non può reggere, condividendo il fiorentino la propria categoria di peso con Clemente Russo.

Molto difficile, invece, che i detentori di cinture importanti accettino l’eventuale invito: il campione mondiale Giovanni De Carolis ed il campione europeo Leonard Bundu saranno certamente concentrati sulla difesa dei rispettivi titoli. Anche Michele Di Rocco, reduce dal match mondiale perso contro Ricky Burns, ha espresso il proprio dissenso, e ci sembra improbabile anche che Emiliano Marsili, che prepara a sua volta il match iridato, possa essere pronto per il torneo preolimpico.

Questo schema, del resto, potrebbe essere valido anche per altri Paesi, con i detentori di cinture mondiali o di altro livello che difficilmente rinunceranno alle difese dei propri titoli, mentre coloro che da questo punto di vista sono “liberi” potrebbero accentare di buon grado questa chance. Certamente, però, sarebbe una beffa per tutti quei dilettanti che hanno lavorato quattro anni con l’obiettivo olimpico nel mirino, magari rinunciando proprio al fatidico passaggio verso i “pro”, per poi vedersi il posto sottratto da qualcun altro.

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giulio.chinappi@oasport.it

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