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Volley, Qualificazione Olimpiadi 2016 – Che bella Italia! Tra gioco e testa, pronti per la Festa Olimpiadi: come stanno le azzurre

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L’Italia è ormai certa della qualificazione alle Olimpiadi 2016. Solo un cataclisma di dimensioni cosmiche, tre sconfitte consecutive nelle prossime tre partite (contro le big Olanda e Giappone, ma anche contro il modestissimo Kazakhstan) e un incrocio di strani risultati negli altri big del torneo preolimpico di Tokyo potrebbero togliere alla nostra Nazionale di volley femminile la gioia del pass a cinque cerchi.

Manca solo la matematica certezza che potrebbe già arrivare domani ma l’Italia può già abbondantemente festeggiare. Da parte nostra si possono già tracciare i bilanci più positivi su questa spedizione nipponica che, al secondo giorno di riposo, ci vede al comando della classifica generale a punteggio pieno, con quattro vittorie nitide e solo due set persi.

Un cammino immacolato, ben oltre le più rosee aspettative. L’esordio vittorioso sulla Corea del Sud, che avrebbe poi sconfitto le blasonate oranjes e le padrone di casa, ha spianato una strada poi agevolmente percorsa delle azzurre brave anche a stendere la deludentissima Repubblica Dominicana, a domare l’ostica Thailandia (derubata contro il Giappone) e a passeggiare sul Perù. Si sapeva che in queste quattro partite si sarebbero decise le sorti dell’Italia e così è stato.

 

Ora attendiamo per stappare ufficialmente lo spumante ma possiamo già guardare a Rio con fiducia, pur consapevoli che ci aspetterà un girone di ferro con USA, Cina, Serbia, Olanda (a meno di cataclismi in questo torneo preolimpico).

Dalle difficoltà atroci di Ankara, dove quattro mesi fa l’Italia rischiò una precoce eliminazione dai Giochi (memorabile il match-point annullato al Belgio, la sofferenza contro la Polonia, la finalina vinta sulla Turchia), la nostra Nazionale è riemersa con convinzione e mettendo in luce dei buoni mezzi che saranno però da valutare in test più probabilmente (la sfida alle ragazze di Guidetti lo sarà sicuramente).

Le azzurre hanno ritrovato entusiasmo, convinzione, voglia di fare bene e di raggiungere l’obiettivo convincendo. Uno status mentale che ha aiutato l’intera spedizione e che ha permesso di trascorrere serenamente una settimana che invece si preannunciava tostissima e molto difficile.

Le ragazze di Bonitta hanno espresso un buon gioco, modificando sempre il loro sistema adeguandosi al tipo di avversario che si trovavano di fronte. Non è certamente uno dei gruppi più forti ma lo è potenzialmente, con un futuro radioso davanti a sé. Bisogna solo avere fiducia in queste ventenni che hanno tantissimo talento e che potrebbero regalarci molte soddisfazioni se si avrà un po’ di pazienza.

Il quadriennio e il movimento sono salvi, anche per la gioia di chi non aveva capito l’importanza di una qualificazione alle Olimpiadi: senza questa vetrina il movimento italiano in rosa avrebbe ulteriormente sofferto (prossima Serie A1 con dieci squadre a meno di una lunga sfilza di ripescaggi?).

 

Promossa la Linea Verde, soprattutto con la novità di Paola Egonu schierata come opposto. Questa mossa, però, cosa cambierà nello scacchiere azzurro verso Rio? Valentina Diouf verrà recuperata (troppo clamore sulla sua esclusione per questo torneo)? Alessia Orro sempre più perfetta in cabina di regia, ormai titolarissima. Anna Danesi ha dimostrato di poter dare un grande appoggio al centro. La grande scoperta è però Miriam Sylla che da giocatrice per “pochi scambi” si è rivelata una pedina cruciale per questo gruppo, sostituendo in corsa una spenta Francesca Piccinini che ora rischia di non partecipare alla sua quinta Olimpiade.

Il tutto coadiuvato dall’esperienza dell’infinita capitana Antonella Del Core e dell’altra veterana Martina Guiggi, mista all’esperienza delle giovani Cristina Chirichella e Monica De Gennaro. Sostanzialmente si è trovata la quadratura del cerchio, salvo alcuni dettagli.

La tecnica c’è ed è in crescita, l’entusiasmo non manca, la cattiveria agonistico e il carattere sono il nostro marchio di fabbrica. L’Italia è al momento in salute, indipendentemente da quello che succederà nel weekend contro Olanda e Giappone. Intanto Rio è lì, sullo sfondo. Il biglietto aereo è a portata di mano. Il Maracanazinho ci aspetta.

 

 

 

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