Seguici su

Pallavolo

Volley, Modena CAMPIONE D’ITALIA: Estasi Gialla, la squadra più forte. La Storia Siete Voi, sempre viva

Pubblicato

il

Modena è Campione d’Italia di volley maschile. Un risultato tutt’altro che scontato alla vigilia del campionato che vedeva i canarini come la seconda forza partente, alle spalle della corazzata Civitanova che sembrava imbattibile ma leggermente davanti a Trento Campione d’Italia da cui avevano perso l’ultima Finale Scudetto.

Nel corso dell’anno i Gialli hanno più volte mostrato il loro elevato tasso tecnico, hanno dominato il girone d’andata della SuperLega e hanno stravinto la Coppa Italia, replicando quanto fatto l’anno passato. Proprio a Milano, però, la cavalcata è sembrata interrompersi: i primi acciacchi, le prime sconfitte, l’eliminazione dalla Champions League, il sorpasso della Lube in testa alla classifica.

Proprio in quel momento la formazione guidata da coach Lorenzetti, al terzo scudetto della carriera, ha vacillato ma ha saputo rialzarsi avendo fiducia nei propri mezzi tecnici, tattici e umani. È proprio l’essere gruppo di questa squadra, a partire dal Presidente Catia Pedrini fino all’ultimo dei magazzinieri, che ha rappresentato la base su cui costruire questo successo. La numero 1 del sodalizio emiliano si è presa la rivincita contro tutti, a chi non credeva in questa rinascita e a chi non ha dato il proprio supporto.

Un’apoteosi cercata, voluta, non scontata ma arrivata con merito dopo che la società è stata rifondata e riportata ai vertici che meritava. Il quattordicesimo scudetto della storia, arrivato dopo un digiuno di ben 14 anni, un’infinità per il club più titolato d’Italia, è il giusto premio per Modena che ha avuto la forza di procacciarsi anche uno sponsor di caratura internazionale come DHL e di mettere su una signora squadra composta dai talenti Bruninho e Lucas già formati e noti, ma che al contempo ha dato fiducia a Ngapeth dopo le annate di Cuneo e ha esaltato al meglio le qualità di Vettori, crescendo anche un bel vivaio giovanile.

 

Un successo totale dopo le due Coppa Italia conquistate a inizio 2016 e nel 2015 che ripaga i tifosi delle tante sofferenze e amarezze. Ci si aspettava il tanto atteso duello finale contro Civitanova e invece l’avversario dell’atto conclusivo è stata la combattiva Perugia, capace proprio di eliminare la deludente Lube e che ha fatto sudare le fatidiche sette camicie anche a Modena prima di soccombere per 3-0 ma con due match trascinati al tie.break.

La conquista di uno scudetto così tanto atteso, giunto comunque dopo aver asfaltato Trento Campione d’Italia in semifinale e aver eliminato la sorprendente Padova ai quarti di finale, non poteva essere banale. Era giusto che ci fosse un po’ di sofferenza, che il PalaPanini venisse avvolto dal pathos prima di esplodere l’urlo strozzato in gola per troppo tempo.

 

Onore al merito a coach Lorenzetti colui che sedeva sulla panchina emiliana l’8 maggio 2002, 14 anni fa esatti, data dall’unico scudetto.

Il popolo gialloblu può finalmente esplodere dopo 14 anni di attesa snervante. Un digiuno eterno per la piazza che più ha vinto nella storia del volley maschile. Il club più titolato d’Italia è tornato a fare festa incendiando l’entusiasmo degli oltre 5000 spettatori del PalaPanini che attendevano questo momento da una vita e dai tanti tifosi che, non riuscendo a trovare un biglietto per entrare nel palazzetto, si sono accalcati nel piazzale antistante il palazzetto dov’è stato allestito un maxischermo.

Applausi per lo squadrone messo in campo in cui spiccano fenomeni del calibro di Earvin Ngapeth, Luca Vettori, Bruninho e Lucas Saatkamp: nomi grossi che hanno indirizzato la stagione nel binario del triplete. I due brasiliani verosimilmente torneranno in patria ma l’opposto italiano e lo schiacciatore francese saranno i pilastri della Modena di domani, quella che cercherà il bis e che magari proverà l’assalto all’Europa, sempre se si vorrà iscrivere alla Champions League: le dichiarazioni rilasciate da Catia Pedrini alla vigilia del trionfo in Coppa Italia erano state abbastanza chiare.

 

Clicca per commentare

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *