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Ciclismo

Vincenzo Nibali e il sogno Tour de France. A fari spenti, lo Squalo sogna la doppietta?

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Vincere il Giro d’Italia e correre il Tour de France per rifinire la preparazione in vista delle Olimpiadi di Rio 2016. Questi gli obiettivi dichiarati da Vincenzo Nibali sin dall’inizio della stagione.

Lo Squalo, con una rimonta leggendaria, è riuscito a centrare il traguardo della corsa rosa, la seconda a finire nella sua bacheca dopo quella del 2013. Anche ieri il 31enne messinese è stato chiaro: “Il Tour è un passaggio fondamentale per Rio. So che Fabio Aru lo sta preparando molto bene al Sestriere“.

A questo punto, un quesito sorge spontaneo: un fuoriclasse come Vincenzo Nibali, capace di aggiudicarsi quattro grandi giri in carriera, sarebbe davvero disposto a mettersi al servizio di un compagno di squadra? Probabilmente la risposta sarebbe affermativa con uno stato di forma scadente. Ma se le gambe dovessero girare…

Interpellato sull’argomento da Tribuna Treviso, l’ex-corridore Silvio Martinello, ora nota voce di RaiSport, ha espresso la sua idea sull’argomento: “So che Vincenzo vuole andare anche al Tour e non per assistere Aru, bensì per fare la doppietta. È difficile, ma Nibali è uno dei pochi che può ambirvi. E non bisogna dimenticare che quest’anno punta anche alle Olimpiadi“.

Lo scorso anno, in un’intervista rilasciata alla Gazzetta, il ds dell’Astana, Giuseppe Martinelli, aveva dichiarato che “Vincenzo è l’unico in grado di fare la doppietta Giro-Tour. Non c’è nessun altro“.

Nelle passate stagioni, il siciliano non ha mai nascosto di essere intrigato quantomeno dal tentativo di provare una doppietta che riuscì nel 1998 a Marco Pantani e da allora è rimasta tabù per chiunque, compreso lo spagnolo Alberto Contador. E’ dal 2013 che ci pensa. Nel 2014 e nel 2015 si è concentrato solo sulla Grande Boucle. Quest’anno, a fari spenti e senza proclami, potrebbe essere la volta buona per sfidare la storia.

Nibali, d’altronde, ha effettuato una preparazione durissima per arrivare al top della forma a fine luglio. Ha svolto allenamenti massacranti in altura nel mese che ha preceduto il Giro, mettendo tantissima benzina nel motore. Le difficoltà nelle prime due settimane non sono state un caso. Lo Squalo era imballato, carico di lavoro. Gareggiando ha ritrovato il giusto colpo di pedale proprio al crepuscolo della corsa rosa, ribaltando la classifica con due imprese già consegnate al mito. Inutile negarlo: Nibali ha vinto il Giro d’Italia al 70% della condizione. Per ambire alla doppietta, questo è un fattore imprescindibile: è impossibile presentarsi all’apice della forma sia al Giro sia al Tour. Ma se si vince uno dei due pur in non perfette condizioni, allora davvero si può sognare il colpaccio.

Dopo un breve periodo di riposo, il capitano dell’Astana riprenderà ad allenarsi in vista della corsa a tappe francese. Probabile che, come al Giro, non si presenterà al massimo nella prima settimana. Il percorso, tuttavia, potrebbe dargli una mano: le prime sei tappe appaiono abbastanza semplici. Il vero banco di prova arriverà a partire dalla settima frazione, con tre giorni consecutivi sui Pirenei (ci sarà anche il Tourmalet). Se Nibali riuscirà a limitare i danni ed a restare in classifica, a quel punto potrebbe provare a giocarsi tutto sulle Alpi nella terza settimana. Lì lo Squalo conta di raggiungere davvero il 100%, ricordando che le Olimpiadi di Rio si disputeranno il 6 agosto, dunque a 13 giorni dalla passerella finale di Parigi.

Certo, al cospetto di campioni come Chris Froome, Nairo Quintana ed Alberto Contador, che da mesi si stanno concentrando sul Tour ed avranno il vantaggio di una maggiore freschezza rispetto al siciliano, l’impresa potrebbe apparire proibitiva. Il segreto di Nibali potrebbe essere riposto nella leggerezza: dopo aver vinto il Giro, nessuno si aspetta che trionfi anche sui Campi Elisi. I favori del pronostico (e la pressione) ricadranno su altri e questo garantirà al siciliano la possibilità di poter correre con la testa libera. Oltretutto l’Astana si schiererà con un autentico squadrone, di cui faranno parte anche Fabio Aru e Diego Rosa: tre punte che potrebbero far saltare il banco.

In conclusione, Nibali andrà al Tour sottotraccia, con l’intento dichiarato di mettersi a disposizione di Aru. Se poi dopo 10 tappe la classifica dovesse rivelarsi buona e le gambe girare bene, a quel punto sognare una magica doppietta non sarebbe proibito.

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federico.militello@oasport.it

Foto: Cometto – Boschetti

 

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