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Ciclismo

Giro d’Italia 2016: Valverde trionfa ad Andalo, Kruijswijk padrone. Nibali alla deriva

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Doveva essere il giorno del riscatto e della rivincita, dei capovolgimenti in classifica. La 16esima tappa del Giro d’Italia 2016, 132 da Bressanone ad Andalo, ci ha consegnato invece una classifica ancora più cristallizzata di quanto non fosse dopo la cronoscalata di domenica. Alejandro Valverde e Vincenzo Nibali hanno provato a far saltare Kruijswijk, mettendolo anche in difficoltà per poche centinaia di metri. Nel finale, invece, l’olandese ha confermato più che mai di essere il più solido del Giro numero 99, mentre Nibali è scivolato a quasi 5′ di distacco in classifica generale. 

Partenza in discesa e ritmo prossimo ai 60 chilometri all’ora di media nella prima fase da Bressanone a Bolzano: nessuno è riuscito a pescare la fuga giusta anche a causa del lavoro del gruppo che non ha lasciato spazio. Il plotone, già allungato, è arrivato a tutta velocità sulla salita della Mendola, un seconda categoria che ha fatto male a molti. Sin da subito attacchi da parte dei big della classifica generale, in particolar modo con uno scatenato Ilnur Zakarin (Katusha) ma non si sono risparmiati anche Vincenzo Nibali (Astana), protagonista di un problemino meccanico, Alejandro Valverde (Movistar) e la maglia rosa Steven Kruijswijk (LottoNL-Jumbo) che per tutta l’ascesa ha seguito gli attacchi di tutti in un atteggiamento forse spregiudicato. Sempre nascosto, Esteban Chaves (orica-GreenEDGE) non si è mai fatto vedere davanti ed è rimasto escluso da un tentativo nato da un attacco di Nibali verso la cima della salita, pagando una trentina di secondi di distacco lungo la discesa verso Cles e la salita del Fai della Paganella.

In testa, fuoriusciti dal gruppo in momenti diversi, sono rimasti Lopez Garcia (Sky), Sergey Firsanov (Gazprom-Rusvelo), Bob Jungels (Etixx-QuikStep), Diego Ulissi (Lampre-Merida), Tanel Kangert (Astana), Joe Dombrowski (Cannondale), Nibali, Kruijswijk, Valverde e Zakarin.

In discesa i leader della corsa e il gruppo degli inseguitori si sono mantenuti sempre tra i 30 e i 40 secondi di distacco, con l’Orica-GreenEDGE a lavorare per lunghi tratti e supportata dalla Cannondale solo dopo che Dombrowski aveva perso contatto dai migliori. Una volta iniziata la salita del Fai della Paganella lo stesso Chaves, in progressione, ha provato a riportarsi sul gruppo dei migliori andando ad effettuare una vera e propria cronoscalata in rimonta nonostante abbia faticato a chiudere sul gruppetto della maglia rosa.

Tra i big sin dalle rime schermaglia Kruijswijk e Valverde hanno dimostrato di avere qualcosa in più rispetto a Nibali e quando lo spagnolo ha attaccato a 7 chilometri dalla vetta è stato proprio l’olandese a riportarsi alla sua ruota, mentre Nibali è stato costretto a sedersi e procedere con il suo passo. Staccato e ripreso dagli ex compagni d’avventura è stato riassorbito anche da Chaves seguito da Pozzovivo (AG2R) e Majka (Tinkoff). Bravo, ancora una volta, uno Zakarin che si è riportato sulla coppia di testa e dando i cambi per provare a scalare qualche posizione in classifica generale. Sul finale della salita Chaves e Nibali hanno provato ad alzare nuovamente il ritmo, riportandosi a soli 20” dal gruppetto della maglia rosa ma senza mai avvicinarsi in maniera definitiva. In vetta, su uno strappo al 15%, Nibali ha perso ancora una volta contatto mentre Chaves, davanti a lui, è transitato con 25” di distacco con Majka, Jungels, Ulissi, Lopez Garcia e Firsanov.

I distacchi sono allargati sul falsopiano finale con Kruijswijk, Valverde e Zakarin che sono arrivati a giocarsi il successo in volata. Lo spagnolo della Movistar ha preceduto un mai domo Kruijswijk, con Zakarin terzo dopo aver volato l’ultimo chilometro in testa al gruppetto ha perso 8” solo allo sprint. Diego Ulissi ha vinto la volata dei battuti davanti a Jungels, staccato di 37 secondi con Chaves a 42 preceduto anche da Lopez e Firsanov. Nona piazza per Majka, intercalato, mentre Pozzovivo ha chiuso davanti a Nibali con un ritardo di 1’47” dalla prima piazza. 

Per Valverde, finalmente, è arrivata la prima vittoria in questo Giro d’Italia e il secondo successo della carriera in territorio italiano (precedentemente si era imposto solo alla Roma Maxima nel 2014). Giornata importantissima per Kruijswijk che ha scavato ulteriore distacco tra sé e il più immediato inseguitore nella generale, chiudendo al secondo posto per il terzo giorno consecutivo, tra l’altro nelle tre tappe che fino ad ora hanno maggiormente dato forma alla classifica. Chaves dista 3′, Valverde 3’23” mentre Nibali quarto paga 4’43” di distacco con soli 7” da difendere su Zakarin, oggi molto brillante.

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gianluca.santo@oasport.it

Twitter: Santo_Gianluca

Foto: Pier Colombo

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