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Ciclismo

Giro d’Italia 2016, le speranze degli italiani tra classifica, volate e cacciatori di tappe

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CACCIATORI DI TAPPE

Matteo Trentin - By Geof Sheppard (Own work) [CC BY-SA 3.0 or GFDL], via Wikimedia Commons

 

Partiamo, in questo caso, dalla Bardiani-CSF. Anche qui tre uomini che potrebbero fare bene, specialmente in salita con fughe da lontano. Stefano Pirazzi e Manuel Bongiorno non hanno bisogno di presentazioni: sanno andare forte in salita e sono propositivi con azioni a lunga gittata. Curiosità per il giovane Giulio Ciccone, da valutare in prospettiva anche come uomo di classifica. Lo stesso Bongiorno potrebbe provare a tenere per un’eventuale top10.

Triplete nostrano anche per la Cannondale. Davide Formolo è esploso 12 mesi or sono proprio sulle strade del Giro, mentre Davide Villella e Moreno Moser devono ancora trovare la loro dimensione tra i professionisti. Attenzione a Moser in particolar modo nella terza settimana, quando tende a crescere di livello. La fuga giusta è alla sua portata.

Velocista atipico e in grado di tenere bene, Matteo Trentin, come al solito, dovrà sudarsi ogni occasioni in seno alla Etixx-QuickStep. Sarà un vagone fondamentale del treno di Kittel ma nonostante questo potrebbe togliersi soddisfazioni nelle frazioni più difficili per il tedesco. Caratteristiche simili anche per Kristian Sbaragli (Dimension Data): lo scorso anno ha vinto una tappa alla Vuelta e potrebbe ripetersi anche qui.

Alessandro De Marchi e Daniel Oss, se liberi da compiti di gregariato, sono ottimi pedalatori adattissimi al Giro e alle fughe. Non temono la fatica e la distanza: il rosso di Buja è più adatto alle tappe più impegnative mentre Oss ha uno spunto veloce che in una fuga non può essere sottovalutato.

Giovanni Visconti (Movistar) è chiamato ad essere l’ombra di Alejandro Valverde, ma nelle tappe intermedie, con il benestare della squadra, potrebbe provare a ripetere quanto già fatto nel 2013 con le due vittorie parziali. È in forma e conosce questa corsa come le sue tasche essendo arrivato all’ottava partecipazione. Per le cronometro, oltre Moser, potrebbe fare bene Manuele Boaro (Tinkoff) atteso al salto di qualità per il World Tour. Da segnare il nome di Matteo Busato (Wilier Southeast), scalatore di buone prospettive che ha fatto vedere ottime cose al Trentino. Qui deve confermarsi.

Chiudiamo con Filippo Pozzato (Wilier Southeast) e Damiano Cunego (Nippo Vini Fantini): corridori esperti che hanno superato la fase migliore della cariera. Sono capitani di squadre professional che nel Giro hanno interessi economici e sportivi di fondamentale importanza. Sono chiamati ad una corsa di sacrificio e lotta ma non vanno esclusi dalla lotta per la posizioni parziali.

Foto: By Geof Sheppard (Own work) [CC BY-SA 3.0 or GFDL], via Wikimedia Commons

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