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MotoGP, GP Valencia 2015, analisi gara: vittoria mondiale per Jorge Lorenzo. Un assolo in una farsa

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Il GP di Valencia 2015 verrà ricordato come quello che ha incoronato Jorge Lorenzo, campione del mondo per la quinta volta in carriera e terza nella top class. Un successo meritato per il maiorchino essendo stato il pilota più veloce dell’anno con 7 corse e 5 pole positions nel palmares 2015.

Una gara dunque gestita ottimamente dallo spagnolo, partito dalla pole position, e primo dal primo all’ultimo metro. Un controllo della velocità invidiabile, sul passo del 1:31.4/1:31.5, che gli è valso una vittoria finale che lo porta tra i più grandi piloti di tutti i tempi. Un driver che forse non piaca tanti, per il suo stile pulito, il suo essere antieroe ma che comunque ha conquistato il Mondo per la quinta volta e che merita i doverosi complimenti per l’annata compiuta.

Tuttavia il contesto di gara a Valencia lascia dei forti dubbi sul modo in cui l’agonismo si è espresso in pista. In primis guardando alla grandiosa rimonta di Valentino Rossi, giunto quarto, dopo essere partito 26esimo e aver fatto l’impossibile per recuperare più posizioni possibili in breve tempo. Ebbene nella remuntada qualche manovra strana la si è vista come quella del ducatista Danilo Petrucci, autore di un lungo decisamente sospetto nel momento in cui Rossi gli si è trovato alle spalle, tenendo conto anche delle dichiarazioni della vigilia del driver: “Se dietro di me mi ritrovassi Valentino Rossi, cercherò di non intralciarlo. E’ una questione di rispetto. Farei lo stesso anche se mi trovassi in lotta con Lorenzo. In questi casi è importante non fare danni“.

Ecco la parola magica: rispetto. Una forma di cortesia che, tuttavia, non è valsa soltanto per la risalita di Rossi ma anche per la tutela della prima posizione di Jorge. A cosa ci riferiamo? A quanto fatto da Marc Marquez  che mai ha tentanto una manovra di sorpasso nei confronti di Lorenzo pur avendo del margine in alcuni tratti del circuito e le giustificazioni addotte dal Cabronçito nell’immediato dopo corsa non convincono: “All’inizio Jorge ha spinto fortissimo, io ho faticato a stargli dietro. Nel finale mi sono avvicinato e avevo in mente di attaccarlo, ma è arrivato Dani (Pedrosa; n.d.r.) che mi ha passato e mi ha fatto perdere tempo. L’ho ripassato ma non ho voluto rischiare attaccando Lorenzo. Secondo non è il modo migliore di chiudere il campionato, ma cercherò di rifarmi l’anno prossimo”.

Un’eleganza, se così la vogliamo chiamare, che si lega alle vicende della Malesia e al pesante corpo a corpo con Valentino Rossi con le ipotesi di accordo paventate dallo stesso 46 nella conferenza stampa del giovedì. Non usiamo quindi troppi giri di parole: una vera e propria farsa! Una sensazione, in un certo qual senso, confermata anche dallo stesso Campione del Mondo 2015 che, con sincerità, ha ammesso: “Forse in un’altra gara loro potevano rischiare di più e sorpassarmi, ma forse hanno voluto avere rispetto verso uno spagnolo che si giocava il titolo”Un’ammissione che lascia spazio, dunque, a poche interpretazioni e che, molto probabilmente alimenterà le polemiche come le stesse affermazioni di Rossi, intervenuto a Sky, lasciano intendere: “Un comportamento di Marquez imbarazzante. Tutti hanno capito il loro giochetto. – ha tuonato Valentino – Marc ha tirato fuori gli artigli con il suo compagno di squadra e spero che tutti l’abbiano capito. Mi dispiace non essermela giocata fino in fondo con Lorenzo e credo che anche lui non sia contentissimo per questo. E’ diventato come il GP delle Nazioni ormai. Mi sembra che è molto triste che Marquez si riduca a fare il guardaspalle di Jorge. Lorenzo ha meno colpe, in tal senso,  perchè non l’avrebbe mai fatto. Tuttavia per quello che ha detto dopo la Malesia si è messo alla stregua di Marc. Però sai sono abbastanza triste, una grande occasione sfumata e non credo di meritarlo. Sapevo già che sarebbe andata così e che avrebbero giocato così e mi è stato subito chiaro che Marquez gli avrebbe guardato le spalle”. 

Un vero peccato dunque che lo show cui abbiamo assistito sia stato inevitabilmente influenzato da giochini, interessi o sudditanze di ogni genere. Il Motociclismo, come ogni sport, dovrebbe essere l’esaltazione della competizione a 360° e ciò che resta, dopo il round finale di Valencia, è l’assolo di un grande campione in un contesto farsesco.

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1 Commento

1 Commento

  1. Luca46

    8 Novembre 2015 at 18:06

    Sicuramente Petrucci ha agevolato Valentino. Tuttavia secondo me va capito. Gli altri piloti hanno a parte Marquez hanno fatto la loro gara. Tuttavia prova a pensare cosa sarebbe successo se uno di questi piloti per sbaglio, sia chiaro per sbaglio non per dolo, avesse buttato giù Valentino. Petrucci si è tolto di mezzo a scanso di equivoci. Non è questo che ha condizionato gara e mondiale.

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