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Ciclismo

Vuelta a España 2015, gli outsider: tra gregari di lusso e voglie di riscatto

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La Vuelta a España 2015 in programma a partire da sabato sembra ricalcare lo stesso schema del recente Tour de France. E non potrebbe essere altrimenti, vista la presenza degli stessi grandi nomi della Grande Boucle alla partenza da Puerto Banus. Quattro contendenti principali, una corsa alla Maglia Rossa presumibilmente limitata ad un poker di favoriti e poche chance di scombussolare le gerarchie da parte degli outsider, malgrado le possibilità siano apparentemente maggiori rispetto al Tour.

Se poi i due principali candidati ad un ruolo di underdog sono Alejandro Valverde e Mikel Landa, allora la lotta sembra essere davvero limitata a Froome, Quintana e ad uno tra Nibali ed Aru. Il murciano, come in Francia, sarà il braccio destro del suo capitano nella Movistar, con compiti ben precisi quali seminare il panico tra gli squadroni come l’Astana e il Team Sky e provare a far saltare il banco in attesa della staffilata del colombiano. Anche con questo ruolo, tuttavia, Valverde potrebbe tranquillamente aspirare ad un posto sul podio, su cui sale da tre edizioni consecutive. Ma la parola libertà resta un tabù, per lui come del resto anche per Landa. Soprattutto per Landa, verrebbe da dire, vista la presenza di ben due capitani nell’Astana. Come accaduto al Giro, il basco dovrà guadagnarsi un ruolo da protagonista sulle durissime strade della Vuelta. L’impressione, però, è che anche da comprimario il 26enne potrebbe lasciare il segno sulle montagne iberiche.

Proverà a ritagliarsi un posto nell’agguerritissima concorrenza anche Joaquim Rodriguez, vincitore di due tappe al Tour ma mai competitivo per la classifica generale. La Vuelta, però, è generalmente un’altra storia per Purito, tre volte quarto e una volta terzo nella sua terra. Non solo Spagna ovviamente. Oltre a Nibali e ad Aru, l’Italia infatti porta anche la sua terza punta per le corse a tappe, quel Domenico Pozzovivo a caccia di riscatto dopo un Giro d’Italia mai iniziato. Il capitano dell’Ag2r si presenta con il sesto posto del 2013 come biglietto da visita e, soprattutto, con una condizione di forma tale da consentirgli di puntare senza troppi giri di parole ad una Top five. Quando la strada salirà (e salirà davvero tanto, fin da subito) difficilmente il lucano si tirerà indietro.

Pozzovivo non sarà l’unico a tentare di saldare i conti con la cattiva sorte. Dopo il ritiro dal Tour, infatti, Tejay van Garderen vorrà togliersi qualche soddisfazione per cancellare le lacrime della Grande Boucle al momento dell’abbandono per problemi intestinali. Senza Contador, invece, toccherà a Rafal Majka tentare di far sorridere il suo patron, Oleg Tinkoff. Possono entrare nella Top 10, ma difficilmente aspirare a qualcosa di più, anche Jurgen van den Broeck (Lotto Soudal), Andrew Talansky (Cannondale Garmin) e Pierre Rolland (Europcar).

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