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Nuoto, Mondiali Kazan 2015: Pellegrini e Paltrinieri d’argento! Davanti a loro i marziani Ledecky e Sun Yang

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Due argenti. E’ una bellissima giornata a Kazan 2015 per l’Italia del nuoto, che si affida alle sue punte e non viene delusa. I due fuoriclasse, Federica Pellegrini e Gregorio Paltrinieri, colgono due preziosi secondi posti e continuano a riempire il medagliere azzurro dopo le gioie di tuffi, fondo e sincronizzato. In attesa della pallanuoto – sia le donne (stasera) che gli uomini (domani) sono in semifinale – è un Mondiale da sogno per il Bel Paese.

Federica Pellegrini calcola, rimonta, esulta, piange. Dietro all’extraterrestre Katie Ledecky – sono finiti gli aggettivi per una 18enne in grado di vincere dai 200 ai 1500 stile libero in un Mondiale – c’è lei, ancora lei, alla sesta medaglia iridata consecutiva di una carriera da sogno che – come Tania Cagnotto nei tuffi, un po’ il suo alter ego seppur con evidenti differenze caratteriali – raggiungerà il suo degno culmine l’anno prossimo a Rio 2016. E’ cambiato molto da Barcellona 2013: allenatore, preparazione, età (27 oggi, auguri per il regalo più bello!) e anche qualche rivale. Ma non la posizione dell’azzurra, sempre seconda, sempre argento dietro a una statunitense.

Katie Ledecky si conferma favorita e dimostra che il passaggio “lento” della semifinale era dovuto solo allo sforzo per il precedente record del mondo nei 1500 sl. Distanze infinite, ma che lei – ricordiamo, a 18 anni – nuota e avvicina con una semplicità disarmante. 1’55”16 dalla corsia sette, praticamente mostruosa. Poi arriva Federica: 1’55”32, che non è nemmeno la sua miglior prestazione stagionale. Con l’1’55” netto di Vichy avrebbe vinto? Nessun rammarico: la costanza è la vera forza dell’azzurra, che per poco non compie l’impresa targata d’oro. Terza, battuta e delusa Missy Franklin. L’1’55”49 conferma che l’americana non è più la cannibale di due anni fa. A lungo quest’anno si è nascosta, ma nel momento decisivo sono venuti a galla tutti i limiti su cui lavorare in vista delle Olimpiadi. Eterna incompiuta l’olandese Femke Heemskerk, prima ai 100 metri (55”84) e poi solo ottava (1’56”79): ancora una volta la testa si conferma il suo più grande ostacolo.

Argento con sensazioni leggermente diverse per Gregorio Paltrinieri, che si inchina al solito Sun Yang negli 800 stile libero, specialità non olimpica. Tutto come da pronostico: ottima la condizione e la nuotata dell’emiliano (7’40”81, record europeo), ancora inarrivabile – per il momento? – lo sprint finale del cinese (7’39”96) che passa ai 750 metri e saluta l’azzurro forte di un’ultima vasca da duecentista. Sul gradino più basso del podio c’è Mack Horton, australiano 18enne che aspetta – come Greg – i 1500 sl di domenica per sfoderare tutto il proprio valore. Sarà tutta un’altra storia: l’ora per spodestare Sun sembra giunta. Simone Sabbioni (53”68), Arianna Castiglioni (1’06”44), Piero Codia (51”59) e Silvia Di Pietro (53”88) sono sesti nella 4×100 mista mista (3’45”59, primato nazionale) dominata dalla Gran Bretagna (record del mondo, 3’41”71) davanti a Usa e Germania.

Eliminati in semifinale Marco Orsi ed Elena Gemo, già lontani dai migliori questa mattina. Succede di tutto nei 100 stile libero che, in assenza dei bicampione iridato James Magnussen, cercano un nuovo padrone. Il russo, padrone di casa e super favorito Vladimir Morozov viene squalificato per falsa partenza nella gara dell’azzurro, mai a contatto dei migliori e ottavo (14esimo nel totale) in 48”69. L’australiano Cameron McEvoy è l’unico sotto i 48”, 47”94, e domani tante giovani sorprese possono ambire al prestigioso podio della gara regina. 28”21 per la Gemo, che al quinto Mondiale della carriera continua a mancare l’atto conclusivo: l’azzurra è 11esima a due decimi dall’ottava, sarebbe servito il record italiano migliorando il 28”07 che già detiene dall’ultimo Settecolli. In testa la cinese Fu Yuanhui, 27”18.

A distanza di dieci anni dai 400 misti di Montreal 2005, l’eterno ungherese Laszlo Cseh – 30enne, da più di un decennio al vertice ma spesso oscurato da Michael Phelps e Ryan Lochte – torna a vincere un titolo mondiale. Sono infatti suoi i 200 farfalla con il tempo di 1’53”48, battuti Chad Le Clos (1’53”68) e il polacco Jan Switkowski (1’54”10). Adam Peaty rimane il padrone dei 50 rana: il 26”51 è distante nove centesimi dallo stratosferico record del mondo fatto registrare ieri in semifinale, ma basta per beffare ancora volta di pura potenza Cameron Van Der Burgh (26”66). Terzo Kevin Cordes (Usa), 26”86.

Infine, grande sorpresa nelle semifinali dei 200 farfalla. Katinka Hosszu paga la fatica dei 200 sl, in cui comunque manca il podio, e manca la finale con il 13esimo tempo complessivo (2’08”91). Davanti c’è la giapponese Natsumu Hoshi, 2’06”36. Ryan Lochte continua a guidare i 200 misti (1’56”81): è lui il grande favorito per la vittoria domani. Con una medaglia eguaglierebbe la striscia-record di sei podi consecutivi nella stessa gara ottenuta proprio oggi da Federica Pellegrini.

 

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francesco.caligaris@oasport.it

Twitter: @FCaligaris

Foto da: Lapresse/ricevuta da ufficio stampa Arena Italia

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