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Ciclismo

Giro Rosa 2015: quali sono le carte azzurre?

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Dal magico 2008 di Fabiana Luperini, nessun’azzurra è più riuscita a vincere il Giro Rosa: un sortilegio, ad un certo punto, reso pesante persino per le “semplici” vittorie di tappa, visto che trascorsero quattro anni dal successo di Noemi Cantele a Cerro al Volturno (2009) a quello di Giorgia Bronzini a Pontecagnano Faiano (2013).

Nelle ultime due stagioni, comunque, le italiane sono riuscite a recitare un ruolo da protagoniste: seconda Tatiana Guderza e settima Francesca Cauz nel 2013, quinta Elisa Longo Borghini nel 2014, quando la Bronzini bissò il successo di Pontecagnano imponendosi a Frattamaggiore. Ad eccezione della stessa Guderzo, la cui Hitec non prende parte alla competizione, tutte le migliori interpreti del pedale tricolore scatteranno domani sera da Lubiana, dunque è lecito attendersi qualcosa di molto interessante sia sul piano della classifica generale, sia su quello dei successi parziali.

Elisa Longo Borghini ha le carte in regola, a partire dalla sua grande regolarità, per affermarsi in una corsa a tappe tanto impegnativa: un anno fa la affrontò quasi come un test e il risultato fu assolutamente positivo, quest’anno, forte anche di una compagna come Mara Abbott, può davvero puntare in alto sebbene la concorrenza sia di livello assoluto. Dal canto suo, Francesca Cauz certamente non gradirà la cronometro in programma in Piemonte, ma ha terreno sulle montagne per tornare a brillare come fece nel 2013, magari aiutata da una compagna come Dalia Muccioli: sia la romagnola sia la veneta, infatti, hanno dato ottimi segnali al Tricolore di Superga.

Sempre nelle #yelloworangefluo dell’Alè-Cipollini, Elena Berlato è un’altra atleta capace di esserci quando la corsa diventa dura, così come sa fare – e lo ha dimostrato, pur nella sfortuna, anche a Baku – Rossella Ratto, apparsa in ripresa dopo una primavera non esaltante: nella sua Inpa-Sottoli-Giusfredi, non mancano nemmeno giovani di assoluto talento come la pistard Claudia Cretti o un’Anna Maria Zita Stricker che sta trovando la sua dimensione anche tra le élite.

Chi a Superga ha vinto, però, è Elena Cecchini, mettendo in fila su un arrivo insidiosissimo atlete sulla carta più predisposte alla salita: certo, le ascese del Giro Rosa sono molto più impegnative, ma in ogni caso la bicampionessa d’Italia, assistita da un jolly come Susanna Zorzi, potrà dire la sua in moltissime tappe per togliersi un’altra bellissima soddisfazione, alla pari di Giorgia Bronzini che è sempre la sprinter più temuta del plotone ed è ormai in grado di reggere bene persino su percorsi di media difficoltà. La Orica-Ais, invece, ha la sua forza in un gruppo di atlete complete e pronte ad ogni situazione di corsa come Valentina Scandolara.

Nelle volate attenzione ovviamente anche ad un’altra atleta della Cipollini come Annalisa Cucinotta e alle ex giallofluo Barbara Guarischi (Velocio-Sram) e Michela Pavin (Servetto-Footon), senza scartare la giovanissima Ilaria Sanguineti (BePink-LaClassica). Tra le outsider, un ruolo privilegiato a caccia di risultati di rilievo potrebbero giocarlo una Lara Vieceli (Sc Michela Fanini Rox) in ottima forma, la coraggiosa Alessia Martini (Vaiano-Fondriest) e le venete della Top Girls Fassa Bortolo in particolare con una Chiara PIerobon già nel giro azzurro e una Soraya Paladin da attendere sulle montagne, mentre il prologo e la cronometro chiamano Silvia Valsecchi (BePink-LaClassica).

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foto: profilo Twitter Ronde Van Vlaanderen

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marco.regazzoni@oasport.it

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