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Sci Alpino

Sci alpino: splendido ruggito della Weirather a Garmisch! N. Fanchini ottima sesta

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Tina riparte da qui. No, non Tina Maze, che non sarà certo contenta degli ulteriori punti persi nei confronti di Anna Fenninger. Bensì Tina Weirather, uno di quei talenti talmente puri che, senza una colossale serie di infortuni (ne ricordiamo almeno quattro gravi alle ginocchia), avrebbe collezionato trionfi e medaglie un po’ ovunque.

E invece quella ottenuta oggi nella discesa libera di Garmisch-Partenkirchen è solamente la quarta vittoria della carriera in Coppa del Mondo per la quasi ventiseienne del Liechtenstein, figlia d’arte di Hanni Wenzel e Harti Weirather. Si tratta della prima gioia della carriera in libera, anche se a Garmisch aveva già vinto, pur in superg, nel 2013: nella prova cronometrata di ieri aveva fatto capire di sentirsi a casa. E la sua azione morbidissima e altrettanto decisa, soprattutto in quella porta dell’inferno che decreta chi vince e chi perde, le fa macinare un margine tale da renderla inattaccabile. 1:40.94 per Tina Weirather: l’atleta più in forma del momento, ovvero la Fenninger, paga 51/100 ma fa comunque meglio, di quattro decimi, di Tina Maze. Appena fuori dal podio la brillantissima Nicole Hosp e quindi un’altra slovena, la sorprendente Ilka Stuhec partita col pettorale numero 1.

Nel giorno in cui Tina Weirather inizia ad incassare l’enorme credito con la buona sorte, un’altra atleta lungamente condizionata da malanni di ogni genere può sorrider: Nadia Fanchini è infatti sesta. Al netto dello splendido argento iridato di Schladming, in Coppa del Mondo non andava così forte in libera da cinque anni:  1.27 il distacco della camuna su una pista tecnica e impegnativa come piace a lei  grazie ad una prova efficace e sciolta, pur col rammarico di un paio di linee eccessivamente schiacciate che l’hanno privato di un risultato forse ancora migliore. In ogni caso, davvero, bicchiere totalmente pieno per Nadia. Non si può dire lo stesso di sua sorella Elena, la quale, invece, avrebbe avuto bisogno di mettere assieme l’ottimo settore iniziale e quello conclusivo: nel mezzo, purtroppo, alcune curve impostate male, talvolta in due tempi, che non le concedono un risultato migliore del dodicesimo posto.  Johanna Schnarf fatica invece a fare velocità, quasi subisse la Kandahar 1 in diversi passaggi affrontati con eccessivo timore: diciottesima piazza finale, comunque un piazzamento discreto, per la finanziera di Valdaora. Maggiori difficoltà per Verena Stuffer, che accusa 2.64 chiudendo in ventitreesima posizione. Qualche punto anche per Francesca Marsaglia, ventisettesima ad oltre 3”.

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foto: pagina Facebook Tina Weirather

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marco.regazzoni@olimpiazzurra.com

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