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Sci Alpino

Sci alpino: Hirscher e Fenninger, la Coppa del Mondo è biancorossa

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Da un lato ci ha provato Kjetil Jansrud, con un avvio irresistibile nel settore velocità con solo pochissimi passaggi a vuoto. Dall’altro ci ha provato Tina Maze, con la pancia tutt’altro che piena dopo aver vinto tutto e più volte.

Eppure, alla fine la Coppa del Mondo di sci alpino 2014-2015 è stata ancora totalmente appannaggio dell’Austria. Marcel Hirscher ed Anna Fenninger riescono in una doppietta già avvenuta un anno fa e solo altre tre volte nella storia dello sci (1969 con Schranz-Gabl, 2000 con Maier-Goetschl e 2002 con Eberharter-Dorfmeister). Solo alla Svizzera (1987 e 1988), agli Stati Uniti (1983) e al piccolissimo Liechtenstein (1980) è riuscita questa doppietta, ma a nessuno per ben cinque volte; del resto, in Austria lo sci è qualcosa di più dello sport nazionale. Un esempio banale può certificare questo valore: quando Marlies Schild, la Signora dello slalom, decise di ritirarsi, la sua conferenza stampa d’addio venne trasmessa in diretta televisiva. In Italia questo non accadrebbe nemmeno per un calciatore.

Insomma, per l’Austria vincere una Coppa del Mondo non è un’impresa clamorosa, quanto piuttosto affermarsi nella disciplina sportiva – l’unico vero sport in quel paese? – per cui tutta una nazione trepida anche nei mesi non invernali. Detto questo, Marcel Hirscher e Anna Fenninger sono due campioni straordinari, capaci di adattarsi praticamente senza intoppi ad ogni tipo di tracciatura o di fondo della neve. In una stagione che l’ha visto vincere otto volte (più i due ori ai Mondiali, seppur in combinata e team event), il momento che descrive meglio la grandezza di Hirscher è forse relativo proprio alle finali di Meribel: perché aspettare le prove tecniche? Il salisburghese scende in pista anche in supergigante, dove ha gareggiato una manciata di volte in Coppa del Mondo, e arriva quarto. Lì, se anche Jansrud avesse per caso vinto invece di concludere comunque alla piazza d’onore, gli avrebbe ugualmente azzerato il morale, perché una tale dimostrazione di forza non permette alcun tipo di reazione.

Al tempo stesso, Anna Fenninger ha avuto nervi saldissimi nel tira e molla finale con Tina Maze, dopo averle peraltro mangiato una quantità enorme con un filotto inaugurato, guarda caso, proprio ai Mondiali. Da Vail Anna torna con due ori e, dopo aver vinto una sola gara nella prima parte di stagione, ne mette in fila tre consecutive tra Maribor e Bansko, prima di tornare a trionfare ad Are e di dare il colpo di grazia alla slovena, non potendo fare altrimenti, in quel gigante finale di Meribel già consegnato alla storia dello sci per l’intensità delle sue emozioni.

Insomma, due successi, quelli di Marcel e Anna, assolutamente meritati e ottenuti con tutte le doti che servono ai grandi campioni per essere definiti tali. 

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foto: pagina Facebook Anna Fenninger

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marco.regazzoni@olimpiazzurra.com

 

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