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Sci alpino, Mondiali: Austria padrona del team event, Italia out ai quarti
L’Austria conferma il titolo iridato del team event bissando quanto fatto a Schladming anche sulla pista di Vail: Marcel Hirscher, Christoph Noesig, Eva Maria Brem e Michaela Kirchgasser si laureano dunque campioni del mondo della prova a squadre, una gara che ha comunque regalato buone emozioni nonostante il format sia ancora poco “popolare”.
In finale, i biancorossi si trovano di fronte al sorprendente Canada, decima testa di serie sulle 16 partecipanti. Erin Mielzynski apre la serie vincendo sulla Brem. ma Hirscher fa il suo contro Phil Brown; Kirchgasser completa il sorpasso ai danni di Candace Crawford e, nell’ultima manche, Trevor Philp viene tradito dalla tensione regalando il terzo punto a Noesig. Per i nordamericani, comunque, una medaglia d’argento sulla quale pochi avrebbero scommesso.
Nella finalina, la Svezia, in precedenza sconfitta proprio dal Canada, sblocca il proprio medagliere beffando la Svizzera: Maria Pietilae-Holmner, Anna Swenn-Larsson, Andre Myhrer e Mattias Hargin festeggiano dunque il bronzo. Oltretutto, gli scandinavi realizzano così il quarto podio in altrettante edizioni (a Val-d’Isère 2009 la gara era saltata a causa delle condizioni meteo).
Per quanto riguarda i round precedenti, al primo turno ancora il Canada realizza l’unica vera sorpresa piegando la Germania di Hronek, Strasser e soprattutto Rebensburg e Neureuther. I teutonici, campioni del mondo a Bormio nel 2005, rimontano da 0-2, ma vengono esclusi per la somma dei tempi complessivi: con lo stesso sistema gli elvetici piegano una Croazia molto aggressiva. Nei quarti, invece, il derby alpino premia la Svizzera ai danni della Francia e la Svezia sui padroni di casa americani: per il resto, al netto dell’Italia di cui parliamo tra qualche riga, l’Austria non ha troppe difficoltà a far concludere la corsa della Norvegia.
Proprio ai quarti termina mestamente l’avventura azzurra. Nel primo turno, l’Italia supera la Gran Bretagna 3-1, pur con qualche grattacapo: Chiara Costazza sfrutta l’errore di Alexandra Tilley per marcare il primo punto, ma Dave Ryding riequilibra il discorso piegando Giovanni Borsotti. Francesca e Matteo Marsaglia, poi, sconfiggono per pochissimi centesimi rispettivamente Charlotte Guest e Charlie Raposo, indirizzando il match dalla parte degli azzurri. Contro quel Canada futuro finalista a emergono però i limiti di una formazione che certamente non sembrava la migliore possibile: solo Chiara Costazza, nonostante un paio di rimbalzi, riesce ad avere ragione della sua rivale, nel caso specifico la Crawford. Francesca Marsaglia deve arrendersi alla Mielzynski, mentre Brown sconfigge un Borsotti estremamente propenso all’errore; Matteo Marsaglia, infine, non è praticamente mai in gara contro Philp. Così l’Italia, che aveva selezionato anche Davide Simoncelli e Manuela Moelgg, esce con la nitida sensazione di un’occasione buttata al vento, senza forse averla mai considerata – ovviamente da parte della direzione tecnica e non degli atleti – troppo sul serio.
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foto: pagina Facebook Marcel Hirscher
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marco.regazzoni@olimpiazzurra.com
