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Rugby

VIDEO – Pro12, Zebre: il post-derby di Andrea Cavinato. “Episodi a sfavore, ma noi polli. E basta guerre interne”

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Senza peli sulla lingua, com’è nel suo stile. Andrea Cavinato ne ha per tutti nella conferenza stampa post-partita del derby celtico di ritorno, vinto dal Benetton Treviso contro le sue Zebre 17-15. E il primo a finire sul taccuino del coach bianconero è inevitabilmente il discusso arbitro irlandese Conway, reo di aver commesso alcuni errori di valutazione secondo il trevigiano. “Sulla prima meta annullata dal TMO, tutti dicono che sia meta. E ce la annullano. Seconda meta che facciamo: c’è un in avanti di Pavanello, poi un in avanti di Van Schalkwyk. Meta giustamente annullata. Si dovrebbe fischiare il primo fallo, che è mischia per le Zebre. E invece danno mischia a Treviso. Poi, spear tackle su Toniolatti dentro i 22 e punizione a metà campo. Una cosa allucinante. Per ultimo, la serie di mischie fatte a cinque metri. Treviso crolla, l’arbitro dice ‘use it’ e a quel punto deve essere meta tecnica”.

Non mancano, per forza di cose, le critiche ai suoi ragazzi. “Noi polli, perché prendiamo due mete già viste e straviste. Avevo detto di giocare attorno ai punti d’incontro, con penetrazioni e cambi d’angolo. Invece andiamo a passare lateralmente e non si sa per quale motivo (meta di Campagnaro, ndr). E’ un grosso errore della mia squadra.” Poi una frecciatina rivolta a chi lo accusa di mancare di rispetto a Treviso: “Io, che qui ho giocato e poi lavorato per anni, ho grande rispetto di Treviso. Ed essere fatto passare come chi non ha rispetto della maglia che la mia famiglia ha contribuito a costruire mi ha infastidito molto”. 

L’ex allenatore di Calvisano si sposta anche sulla ‘rivalità’ tra Treviso e Zebre, soltanto dannosa per il movimento: “Treviso prende 4 milioni dalla Federazione come le Zebre, però siamo noi i federali. Esserlo, poi, non è come avere la peste. E in Italia dobbiamo capire che se la Nazionale non gira, Zebre e Treviso possono anche tornare a casa. Cerchiamo quindi di non fare la guerra tra poveri come stiamo facendo. Ora noi siamo ultimi e Treviso penultimo – continua Cavinato – , ma cerchiamo di lavorare per arrivare al sesto o al settimo posto, dove dovremmo essere, invece di cercare sempre le beghe tra di noi italiani, che fanno solo del male a noi e solo del bene a chi andiamo ad incontrare”

Parlano dei giovani, infine, Cavinato lancia un messaggio piuttosto importante (che forse non otterrà l’assenso di tutti, ma tant’è): “Il rugby italiano sta crescendo, anche se qualcuno, forse solo per dar contro al presidente Gavazzi, dice il contrario. Tutti questi ragazzi (Palazzani, Padovani, Sarto, Iannone, Odiete, ndr), bene o male, escono dalle Accademie, non nascondiamocelo. Può darsi che bisogna ampliare la base, ma io credo che la Federazione stia andando nel verso giusto e credo che tutti debbano capirlo. Fare le guerre interne non è proficuo né per le Zebre, né per Treviso, né per il campionato d’Eccellenza.” Parole che, al solito, non passeranno inosservate…

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daniele.pansardi@olimpiazzurra.com

Foto: rugbymeet.com

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