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Judo, Grand Slam Tokyo: Giappone imperiale, Gwend stella azzurra

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Il Grand Slam di Tokyo 2014 ha rappresentato la degna chiusura di un anno di judo internazionale, almeno per quanto riguarda i tornei individuali, prima del definitivo epilogo che si avrà con i Campionati Europei per club. In terra nipponica si sono presentati molti dei migliori interpreti mondiali delle quattordici categorie di peso, oltre naturalmente ai fortissimi padroni di casa, che hanno dominato la rassegna.

I judoka del Sol Levante, presenti quasi al completo con la loro migliore formazione, sono saliti in ventisei occasioni sul podio, conquistando sette medaglie d’oro con campioni affermati ma anche con interessanti novità. Di quest’ultimo gruppo fa certamente parte Hifumi Abe, il diciassettenne che ha dominato il torneo della categoria 66 kg, superando addirittura il due volte campione mondiale Masashi Ebinuma, sconfitto in semifinale. Più attese le vittorie di Takanori Nagase (81 kg), Ami Kondo (48 kg), Yuki Hashimoto (52 kg) e Kaori Matsumoto (57 kg), mentre è stato per certi versi sorprendente il grande ritorno di Hiroyuki Akimoto (73 kg), il campione mondiale 2010, che dopo due anni anonimi è tornato in grande spolvero. Medaglia d’oro, infine, anche per Nami Inamori nella categoria +78 kg.

Reduce dalla prova casalinga del Grand Slam di Jeju, la Corea del Sud ha presentato una squadra formata quasi completamente dai judoka reduci dal torneo precedente, ottenendo un ottimo risultato con tre ori e tre bronzi. Molto buona, in particolare, la prova della formazione maschile, che ha ottenuto tre titoli come i giapponesi, grazie a Kim Won-Jin (60 kg), Gwak Dong-Han (90 kg) e Cho Gu-Ham (90 kg).

Terzo posto nella classifica finale per la Francia, presente con una squadra di qualità inferiore rispetto a quella che aveva impressionato a Jeju, ma comunque capace di ottenere il titolo della categoria 70 kg con la veterana Gévrise Émane, più che mai determinata a raccogliere punti per partecipare alle Olimpiadi di Rio 2016, che si terranno quando la due volte campionessa mondiale avrà trentaquattro anni. Vincitrice di quattro titolo individuali quest’anno, la francese sembra essersi adattata perfettamente al nuovo cambio di categoria, dopo cinque stagioni passate tra le 63 kg.

L’Italia si presentava a Tokyo con una formazione di sette elementi, una scelta comunque coraggiosa rispetto alle ultime stagioni, nelle quali la squadra azzurra ha spesso disertato tornei di questa caratura. Una scelta che è stata premiata dalla medaglia d’argento di Edwige Gwend (63 kg), che si conferma ancora una volta come la miglior judoka azzurra del momento. Questo podio, inoltre, ha permesso all’Italia di ottenere il decimo posto nella classifica per nazioni ed il sesto nella graduatoria femminile.

La ventiquattrenne ha dimostrato nuovamente di essere in grado di rivaleggiare ad armi pari con le migliori interpreti planetarie della sua categoria, anche se in quest’occasione mancavano sia la francese Clarisse Agbegnenou che l’israeliana Yarden Gerbi, le prime due del ranking mondiale. Il quadro delle partecipanti era comunque di altissimo livello, a partire dalla slovena Tina Trstenjak, unica a riuscire a sconfiggere Edwige in finale, atleta già medagliata ad Europei e Mondiali. L’azzurra ha saputo condurre il suo torneo in modo esemplare, vincendo i primi tre incontri senza discussioni e portando a termine una durissima battaglia con la padrona di casa Maho Nishikawa in semifinale, prima di concedere un’unica fatale distrazione nella prima parte della finale contro Trstenjak. Per l’italiana di origine camerunese resta comunque una medaglia che non solo le regala punti importanti in vista della qualificazione olimpica, ma che la pone di diritto nella storia del judo azzurro e che riporta l’Italia sul podio del torneo di Tokyo sette anni dopo le tre medaglie di Elio Verde, Francesco Bruyere ed Ylenia Scapin, risalenti a quando la IJF non aveva ancora istituito la categoria dei Grand Slam.

Più difficile il torneo degli altri azzurri, che non sono stati di certo risparmiati dai sorteggi: le note più liete sono arrivate da Elio Verde (66 kg), che prima di essere eliminato dal già citato Hifumi Abe si è tolto la soddisfazione di sconfiggere un atleta titolato come il mongolo Tumurkhuleg Davaadorj. Una vittoria è arrivata anche per Odette Giuffrida (52 kg), vincitrice sulla statunitense Angelica Delgado prima di subire un fatale osaekomi dalla cubana Yanet Bermoy Acosta.

 

MEDAGLIERE GRAND SLAM TOKYO 2014

#

NAZIONE

O

A

B

TOT

1.

Giappone (JPN)

7

8

11

26

2.

Corea del Sud (KOR)

3

0

3

6

3.

Francia (FRA)

1

1

0

2

4.

Russia (RUS)

1

0

2

3

5.

Slovenia (SLO)

1

0

1

2

6.

Stati Uniti d’America (USA)

1

0

0

1

7.

Georgia (GEO)

0

1

1

2

8.

Israele (ISR)

0

1

0

1

9.

Portogallo (POR)

0

1

0

1

10.

Italia (ITA)

0

1

0

1

10.

Emirati Arabi Uniti (UAE)

0

1

0

1

12.

Germania (GER)

0

0

2

2

13.

Paesi Bassi (NED)

0

0

2

2

14.

Brasile (BRA)

0

0

1

1

15.

Ucraina (UKR)

0

0

1

1

16.

Canada (CAN)

0

0

1

1

17.

Argentina (ARG)

0

0

1

1

17.

Ungheria (HUN)

0

0

1

1

17.

Kazakhstan (KAZ)

0

0

1

1

 

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Immagine: IJF

giulio.chinappi@olimpiazzurra.com

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