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Atletica, doping: tutte le nazioni coinvolte nello scandalo IAAF

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Lo scandalo della Federazione Internazionale di Atletica (IAAF) che avrebbe coperto i valori sanguigni di alcuni atleti classificati come “sospetti” o “fortemente sospetti” tra il 2006 ed il 2008, prima dell’introduzione del passaporto biologico, riguarda un po’ tutto il mondo: è questo quanto emerge da quanto ha pubblicato oggi The Telegraph, che, senza rivelare i nomi, ha reso note le nazionalità degli atleti coinvolti. Come prevedibile, la Russia è il Paese più rappresentato, ma è ben lungi da essere l’unico, come si voleva far credere inizialmente. All’interno della lista sarebbero presenti tre campioni olimpici ed un atleta inglese di grande fama internazionale, oltre a quattro italiani, due marciatori e due maratoneti, di cui due già coinvolti in casi riguardanti l’uso di Epo. Molti degli atleti facenti parte della lista sono tra l’altro già stati squalificati negli anni successivi.

Il totale degli atleti coinvolti raggiungerebbe quindi quota 225, mentre i Paesi sono trentanove. Se i campioni olimpici presenti nell’elenco dovrebbero essere solo tre, sarebbero molti di più quelli che invece hanno conquistato medaglie olimpiche e mondiali.

Ecco l’elenco per nazionalità degli atleti:

Russia 58
Kenya 25
Grecia 12
Spagna 12
Romania 11
Ucraina 11
Etiopia 10
Marocco 10
Cina 7
Portogallo 7
Bielorussia 5
Francia 5
Brasile 4
Italia 4
Qatar 4
Stati Uniti 4
Giamaica 3
Gran Bretagna 3
Polonia 3
Bahrein 2
Germania 2
Giappone 2
Messico 2
Olanda 2
Slovenia 2
Turchia 2
Arabia Saudita 1
Argentina 1
Australia 1
Belgio 1
Bulgaria 1
Costa Rica 1
Repubblica Dominicana 1
Guatemala 1
Slovacchia 1
Sudafrica 1
Svizzera 1
Tunisia 1
Ungheria 1

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giulio.chinappi@olimpiazzurra.com

3 Commenti

1 Commento

  1. alebi

    13 Dicembre 2014 at 10:11

    Infatti, finché per ogni caso di doping non si condanna anche la federazione di appartenenza (che è responsabile e tutrice dei suoi iscritti), si continuerà con questa sorta di doping di stato, ovunque nel mondo, ognuno con le proprie strategie (occhi chiusi sui controlli saltati = Italia; mazzette = Russia; manager stranieri = Kenia; finti responsabili antidoping = Giamaica; copertura dello Stato = Spagna ecc….).
    Un’unica annotazione all’articolo… si stanno incrociando più scandali doping contemporaneamente, quello che parlava di sola Russia era il documentario della TV tedesca (con le dichiarazioni della Rusanova), mentre questa lista è uscita fuori dall’ammissione del medico responsabile “pentito” dell’antidoping IAAF. Certo non cambia la sostanza che ovunque ci si giri si trovano sospetti.
    Però onestamente non amo nemmeno questa strategia giornalistica di creare il grande caso e non fare mai i nomi. Se il Telegraph ha la lista degli atleti, che la pubblichi! A oggi mi sembra non si conosca nemmeno il nome del medico “pentito”… Perchè questo dire e non dire sa tanto di minaccia alle federazioni che magari dietro qualche mazzetta riescono pure a far misteriosamente cancellare dalla lista qualche nome scomodo….

    • Luca46

      13 Dicembre 2014 at 21:01

      Parole sante. E mi chiedo anche come nessuno si stupisca del Brasile. Fermare il doping non conviene a nessuno perchè c’è un gran giro di affari per controllori e aziende farmaceutiche. Sponsor che sono più potenti della maggior parte delle federazioni sportive.

  2. Luca46

    11 Dicembre 2014 at 18:57

    Non mi sorprende per niente, lo dicevo già da tempo che dell’antidoping non mi fidavo. Il numero di paesi e atleti non fa altro che avvalorare l’ipotesi che il doping non parte dagli atleti ma dal sistema. Gli atleti sono però gli unici che pagano. In realtà secondo me si dopano tutti o il 99%.

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