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Tennis: Giorgi e Knapp, un nuovo punto di partenza?

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Con il fiato sospeso fino all’ultimo secondo, siamo stati partecipi di un torneo, in quel di Linz, che sembra aver rilanciato l’entusiasmo di due tenniste che, nell’ultimo periodo, si erano evidentemente smarrite: Karin Knapp e Camila Giorgi. Entrambe accomunate da una stagione in cui l’incostanza ha fatto da padrona, hanno raggiunto in maniera quasi inaspettata le fasi finali dell’International austriaco. La Knapp in semifinale, fermata dalla Giorgi, che ottiene la finale e “rischia” pure di vincerla. L’anno è ormai agli sgoccioli, ma bisogna guardare in prospettiva 2015.

Per quanto riguarda la Giorgi, come quasi ogni volta che si parla di lei, c’è un pizzico di rammarico. Una finale è sempre una finale, ma davvero non si poteva fare un pò di più? Migliora il ranking, e non di poco, rispetto al 2013, ma quel rammarico, è inutile, c’è sempre. Tanta potenza, da far rabbrividire addirittura giocatrici di alto livello, tanta forza, tanta velocità. Il futuro del tennis italiano è sicuramente nelle sue mani, quando le Fantastiche Quattro non ci saranno più, toccherà a lei difendere i colori della nazionale. Eppure il salto di qualità tarda ad arrivare, quello che tutti si aspettano da lei. Due finali raggiunte quest’anno, entrambe perse con giocatrici di un buon livello, Alizé Cornet prima, Karolina Pliskova poi, ma anche tante e tante occasioni mancate. Quello che fa storcere il naso non sono i risultati in sè, ma il modo in cui Camila li ottiene. In poco tempo è in grado di passare da una vittoria contro Maria Sharapova ad una sconfitta contro giocatrici di molto inferiori a lei. Ma come è possibile? Tanta forza, tanta velocità, eppure…così poca strategia di gioco, così poca “testa”. Basterebbe davvero poco. Forse basterebbe un vero allenatore. E’ un dato di fatto che il gioco della Giorgi funziona solo con chi gioca, almeno in parte, come lei. E’ un terno al lotto: può funzionare, e quando funziona lo fa alla grande, ma può anche non funzionare, e il più delle volte in malo modo. Quando si guarda la Giorgi giocare si ha quella sensazione orribile di chi sa di avere l’oro nelle mani ma non ha i mezzi per poterlo sfruttare. Qui si sta sprecando, nel vero senso della parola, un talento, un talento puro. Eppure a Linz Camila ha giocato bene. Ha giocato benissimo. Fino alla finale. E’ questo che fa arrabbiare, fino alla finale. Linz 2014. Chiudiamo così questa stagione (in attesa di Mosca). Linz 2014. Portiamoci questo torneo all’anno prossimo, sperando che sia un punto di partenza per crescere.

Veniamo alla Knapp. E dire che la stagione non era iniziata poi così male. Agli Australian Open sfiora la vittoria contro Maria Sharapova in una partita lottatissima finita per 3-6 6-4 8-10 in favore della russa. L’italiana ha perso, ma di fronte c’era sempre Maria Sharapova. Sensazioni positive dunque. Karin sembra essersi lasciata alle spalle gli infortuni che hanno caratterizzato la sua sfortunata carriera. Poi però un crollo, un crollo mentale che dura fino a settembre, quando a Tashkent vince il primo torneo stagionale. Ma a parte quest’eccezione, è davvero difficile trovare dei risultati di rilievo in quest’annatta a dir poco terribile per l’altoatesina. Sicuramente complice quel nemico insidioso, la sfiducia, che si è lentamente impossessata di lei. Ma la speranza non l’abbiamo mai persa noi, e nemmeno lei, che si presenta a Linz senza alcuna aspettativa e si prende il lusso di battere Sabine Lisicki. Ma mica si ferma qui. Supera anche la bulgara Pironkova, astro nascente del tennis. Cede solo alla Giorgi, in semifinale. Anche per lei, quindi, come per la Giorgi proviamo a chiudere la stagione con questa immagine. Linz 2014. Un nuovo punto di partenza?

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stefania.gemma@olimpiazzurra.com

Foto: Federtennis/Tonelli

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