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Ciclismo: un 2015 tra Tour de France e Giro d’Italia. Chi sfida Contador sui due fronti?

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Alberto Contador l’ha già annunciato: nel 2015 proverà a vincere il Giro d’Italia e il Tour de France. O quantomeno ad essere competitivo nelle due corse a tappe più importanti del panorama internazionale. La squadra, e in particolare Oleg Tinkoff, sembrano appoggiare il progetto del madrileno: lo stesso Tinkoff ha lanciato la sfida agli avversari del Pistolero. Chi accetterà di misurarsi in questa sfida che si preannuncia epica?

L’ultimo corridori a riuscire nell’impresa è stato Marco Pantani nel 1998: un’era fa. E a completarla fu, probabilmente, il più grande scalatore di tutti i tempi, nonostante un palmares nemmeno paragonabile ai mostri sacri del ciclismo. In uno sport iperspecializzato in cui la preparazione specifica tende a premiare con risultati di prestigio, vedi il successo di Vincenzo Nibali al Tour de France dopo una prima pare di stagione fallimentare, prepararsi per un doppio impegno di questo tipo potrebbe risultare controproducente. Arrivare ad una condizione di forma sufficiente per vincere un grande giro per due volte in 3 mesi potrebbe portare ad un totale fallimento: l’esempio di Contador, però, potrebbe fare da stimolo per gli altri big delle corse di tre settimane.

Chi potrebbe accettare l’invito è Vincenzo Nibali: il corridore dell’Astana ha un feeling particolare con la corsa rosa, vinta nel 2013 dopo il primo podio ottenuto nel 2010 ancora giovanissimo. Data la presenza nella sua squadra di un talento come Fabio Aru, sbocciato definitivamente nell’ultima stagione, lo Squalo dello Stretto potrebbe presentarsi a Sanremo il prossimo maggio senza eccessive pressioni ma con una buona condizione di forma da rifinire in vista del Tour de France. Da campione uscente, il siciliano è sicuramente chiamato a difendere la maglia gialla conquistata lo scorso luglio e la priorità, almeno nel 2015, dovrebbe averla la Grande Boucle. 

Sembra più difficile, attualmente, la possibile partecipazione di Chris Froome. L’inglese, guidato dal Team Sky, potrebbe trovare difficoltà a gestire una preparazione di questo tipo considerata l’altissimo grado di rigidità richiesto dalla squadra in sede di allenamento. In ogni caso, il percorso del Giro, con la cronosquadre e una lunga crono individuale, sembra adattissimo alle sue caratteristiche.

E non è eccessivamente impegnativo. Il tracciato della corsa italiana concentra tutte le maggiori difficoltà nella seconda parte e anche a detta dei corridori e di Mauro Vegni potrebbe favorire il tentativo di doppietta da parte dei più temerari. Nessuna tappa, sulla carta, realmente estenuante per un percorso che sembra quasi studiato a tavolino per portare i migliori al mondo fino a Milano per contendersi la maglia rosa.

L’inverno ciclistico non è ancora iniziato, ma il 2015 si preannuncia bollente. La sfida è stata lanciata e tirarsi indietro assomiglierebbe troppo ad una sconfitta.

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gianluca.santo@olimpiazzurra.com

Foto: Gianluca Santo

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