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Rugby, Pro12: tante incognite sul nuovo Benetton Treviso

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Si riparte da zero. Alla Ghirada, nel giro di pochi mesi, è cambiato tutto. Dall’allenatore, alla rosa, passando per il direttore generale, il Benetton Treviso ha vissuto una profonda rivoluzione che ha chiuso uno dei cicli più importanti della storia recente del club della Marca. Venerdì, dal Liberty Stadium di Swansea, prenderà il via una stagione indecifrabile come non mai, sebbene le premesse della vigilia indichino tutte un’unica certezza: ci sarà da soffrire.

Le amichevoli estive contro Mogliano, Rovigo e Petrarca Padova farebbero pensare al peggio, alla luce di quanto siano state risicate le vittorie contro i gialloblu e i tuttineri e del tonfo clamoroso al cospetto dei Bersaglieri. Il solco scavato nelle ultime stagioni tra Pro12 ed Eccellenza, d’altronde, è noto a tutti e risultati del genere non prometterebbero nulla di buono. Se già l’avventura si annunciava complicata, insomma, l’estate non ha portato conforto all’ambiente e ad un Umberto Casellato alla prima grande sfida della carriera. L’allenatore veneto ha compiuto un salto non indifferente: dal Mogliano alle Zebre, ma come assistente, alla guida di un Benetton totalmente stravolto dal mercato. Ben ventidue i nuovi acquisti, su una rosa complessivamente di 42 elementi, senza contare i tanti elementi di spicco andati a cercar fortuna all’estero, specialmente in Inghilterra. Il prezzo da pagare per gli scellerati tempi d’attesa sulla conferma o meno della presenza italiana nel Pro12 e, successivamente, dello stesso Treviso.

L’accordo trovato per il rinnovo del contratto, inoltre, ha previsto anche l’ingresso della Federazione nel budget a disposizione di Zatta&co. Un contributo non indifferente (4 milioni), che faceva presagire ad un’automatica condivisione delle scelte di mercato tra FIR e club. Sull’effettiva collaborazione permangono dubbi, quel che è certo è il folto gruppo di stranieri sbarcati alla Ghirada durante l’estate, ben dodici, di cui almeno la metà provenienti dall’universo down under. Sulla qualità e la competenza dei singoli elementi solo il campo potrà esprimersi, sebbene in linea teorica tutti appaiano in grado di apportare un contributo importante in un contesto come quello celtico. La vera incognita – ça va sans dire – riguarderà i modi e i tempi di adattamento di tutti i nuovi arrivi, compresi le giovani promesse approdate dall’Eccellenza. Se l’intero gruppo di nuovi arrivi riuscirà ad amalgamarsi al meglio con una vecchia guardia a caccia di rivincite e affamate di vittorie, dopo una stagione da dimenticare, l’annata del nuovo Benetton potrebbe vedere ben presto la luce. Più di quanto si possa pensare.

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daniele.pansardi@olimpiazzurra.com

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