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Atletica, Europei 2014 – Perkovic da Record! Lavillenie imbattibile, due sorprese. Italia ok

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Grande pomeriggio di atletica leggera a Zurigo (Svizzera) dove si è conclusa la quinta giornata degli Europei 2014 di atletica leggera. La Francia fa festa e balza in testa al medagliere con 7 ori, 7 argenti e 4 bronzi, eguagliando il suo record assoluto di medaglie. La Gran Bretagna è ferma a 7-5-3: domani sarà lotta per la conquista del medagliere finale. L’Italia si comporta bene con le sue staffette e con i tre finalisti di giornata, dopo l’argento in mattinata di Valeria Straneo.

 

Renaud Lavillenie non ha problemi a conquistare il suo terzo titolo europeo consecutivo e a ribadire che è lui il più forte astista del Pianeta. Il Campione Olimpico si mette al collo un semplicissimo oro andando in pedana solo in due occasioni: 5.65 al primo tentativo e poi il vincente 5.80. Discorsi subito chiusi.

Il vicecampione del Mondo fa alzare l’asticella a quota 5.90, in cerca del risultato tecnico di prestigio. Riesce a superare l’asticella al secondo tentativo. Il francese vuole poi il botto e chiede 6.01, per superare i sei metri all’aperto per la prima volta in stagione. Purtroppo, dopo il fantastico Record del Mondo al coperto 6.16, non è più riuscito a esprimersi su certi livelli causa infortunio al piede. Arriveranno solo tre nulli.

L’argento va al collo del polacco Pawel Wojciechowski, 5.70 al primo tentativo per il Campione del Mondo 2011. Doppio bronzo (primo caso in questa rassegna continentale): al ceco Jan Kudlicka e al francese Kevin Menaldo, 5.70 per entrambi al primo tentativo ma con un errore a quota 5.60. Come avevamo già detto a suo tempo si sarebbe andati a medaglia con 5.70, stagionale di Giuseppe Gibilisco…

 

I risultati tecnici di prestigio arrivano dai lanci.

Sandra Perkovic è sempre più divina. La Campionessa di tutto, vero personaggio delle ultime stagioni, fa volare il suo disco a 71.08: era dal 14 marzo 1992 che non si andava così lontane (la cinese Yanling Xiao). Una prestazione davvero mostruosa della croata, ovviamente miglior prestazione mondiale stagionale a soli 22 centimetri dal Record dei Campionati.

Letteralmente demolite le avversarie: argento alla francese Melina Robert-Michon (65.33), bronzo alla tedesca Shanice Craft (64.33) che precede la più accreditata Anna Rueh (62.46).

 

Krisztian Pars, Campione Olimpico a Londra 2012, realizza la miglior prestazione mondiale stagionale scagliando il suo martello a un interessante 82.69, migliorando il già suo 82.49. Il 32enne ungherese si conferma così sul tetto d’Europa.

Non basta una bella bomba da 82.05 al polacco Pawel Fajdek: il Campione del Mondo si deve accontentare dell’argento, con la terza prestazione mondiale stagionale. Bronzo al russo Sergey Litvinov (79.25).

Nicola Vizzoni è eterno, ma non riesce assolutamente a ingranare, faticando molto tecnicamente: undicesimo posto (73.94) per il nostro capitano.

 

Sorprendente finale dei 5000m. Sifan Hassan, dopo aver trionfato sui 1500m sconfiggendo la Campionessa del Mondo Abeba Aregawi, sognava una storica doppietta e invece è stata clamorosamente battuta da Meraf Bahta.

La naturalizzata olandese affianca la naturalizzata svedese sul rettilineo finale, sembra poterla superare con una facilità disarmante e invece c’è la reazione dell’atleta meno accreditata che si tinge d’oro in 15:31.39, rifilando quattro decimi alla rivale. Meraviglia il bronzo della bianca olandese Susan Kuijken (15:32.82), la quale ha la meglio nel volatone finale sulla russa Yelena Korobkina (15:32.89).

Un applauso alla nostra Giulia Viola che sfrutta al meglio i primi tre chilometri da passeggiata, rimane nel gruppo di testa fino all’ultima campana quando la Bahta ha accelerato. La veneta si stacca, ma poi recupera e chiude in un meritato ottavo posto, realizzando il suo nuovo personale (15:38.76) e chiudendo a soli tre decimi dall’eterna Jo Pavey, Campionessa d’Europa dei 10000m.

 

Maryna Arzamasova sovverte il pronostico sugli 800m. La bielorussa attacca subito in partenza insieme alla britannica Lynsey Sharp Campionessa uscente e nessuna da dietro riesce a ricucire. La 26enne si tinge d’oro in 1:58.15, miglior prestazione europea stagionale. Argento alla Sharp (1:58.80, personale). Bronzo alla polacca Joanna Jozwik (1:59.63, personale).

 

Eilidh Child rispetta il pronostico che era fuoriuscito dai turni preliminari e conquista la medaglia d’oro dei 400m ostacoli. La 27enne britannica, con una gara ben controllata e solo leggermente appesantita nel finale, taglia il traguardo in 54.48. Alle sua spalle un bel volatone tra l’ucraina Anna Titimets (54.56, personale) e la russa Irina Davydova (54.60) che non è riuscita a difendere il titolo conquistato a Helsinki 2012.

La nostra Yadisleidy Pedroso è buona quinta (55.90). L’italo-cubana non parte benissimo, sbaglia un po’ la ritmica e commette qualche imprecisione sugli ostacoli. La seconda parte di gara è però ottima, con un bel rettilineo finale in spinta. Il rammarico, però, è davvero tanto. Una Yadis davvero al top, con il suo record italiano da 54.54 realizzato lo scorso anno, avrebbe tranquillamente lottato per le medaglie come si auspicava fino a qualche mese fa.

 

La finale di salto triplo femminile non è di grandissimo livello, anzi. Olha Saladukha, deludente per tutta la stagione, si ritrova però nel momento più importante dell’anno e trionfa con un bel balzo a 14.73. La 31enne si conferma così sul tetto d’Europa, conquista il suo terzo titolo continentale e allarga la bacheca personale dove troneggia anche un titolo mondiale.

L’ucraina ha piazzato la misura subito al secondo tentativo, poi è stata subito replicata dalla russa Yekaterina Koneva fermatasi a 14.69 (argento). Bronzo alla russa Irina Gumenyuk (14.46).

Per conoscere i risultati delle batterie delle staffette cliccate qui. L’Italia ne ha qualificate tre su quattro in finale.

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