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Atletica, Europei 2014 – Italia, le pagelle della seconda giornata: Grenot ci fa sognare, Meucci ci prova, gli altri…

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Seconda giornata di gare a Zurigo (Svizzera) dove si stanno svolgendo gli Europei 2014 di atletica leggera. Diamo le pagelle ai 21 azzurri scesi in pista (o in strada) in questo mercoledì.

 

LIBANIA GRENOT: 8. Panterita sempre più convincente. Pimpante, in gran forma, tonica, tecnicamente ottima (ma può migliorarsi ulteriormente), soprattutto concentrata e in perfette condizioni fisiche. La sua semifinale è impeccabile: parte bene, spinge il giusto, entra prima sul rettilineo finale poi lascia passare l’ucraina Zemlyak (51.24 a 51.47). Si va in finale per le medaglie, ma anche per l’oro visto che la britannica Christine Ohuruogu, parsa superlativa in batteria si è spenta e ha strappato il pass solo negli ultimi metri.

 

GIORGIO RUBINO: 7. Porta il primo punto all’Italia, concludendo all’ottavo posto la 20km di marcia. L’azzurro riesce a tenere il ritmo dei migliori per metà gara, si fa apprezzare per l’atteggiamento baldanzoso e per la buona tecnica, prendendo la testa per svariate volte.

Poi accusa il primo cambio di ritmo: quando il futuro Campione Lopez imprime il forcing non riesce ad alzare la sostanza del suo gesto ed è costretto ad andare avanti del suo passo. Da qui comunque si riparte, ben memori dell’atleta promettente del 2009-2010 che si è poi un po’ perso.

DANIELE MEUCCI: 7. Ci ha provato, indubbiamente. Ha tenuto il ritmo di Mo Farah e dei turchi Ali Kaya e Arikan fino al suono della campana, anche se un po’ forzato nelle ultime tornata. Poi ha pagato l’allungo finale e decisivo del Campione Olimpico e Mondiale. La condotta di gara non è stata impeccabile (ha azzardato un paio di salite al comando, si è caricato per buon tratto di ricucire sul fuggitivo Arikan nei primi 5000m), ma difficilmente poteva fare meglio di questo sesto posto (al momento il risultato migliore di tutta la spedizione italiana a questi Europei). Difendere l’argento di Helsinki 2012 e il bronzo di Barcellona 2010 è sembrato impossibile, anche se l’ottima prova del britannico caucasico Vernon… Speriamo nella Maratona di domenica, anche se ha già messo le mani avanti.

 

STEFANO LA ROSA: 6,5. Prova tutta sostanza sui 10000m. Si stacca dal gruppo di testa quasi subito, ma poi tiene il suo ritmo costante e giro dopo giro risale fino all’ottavo posto, che vale un prezioso punto per l’Italia.

HASSANE FOFANE: 6,5. Un bel voto per l’atteggiamento mostrato in pista. Combattivo e aggressivo, prova ad agguantare la semifinale fino all’ultimo metro. Il bergamasco corre i 110m ostacoli con una buona tecnica e un interessante scavalcamento delle barriera: il cronometro lo premia con 13.55 (personale, l’obiettivo che dovrebbero avere tutti gli atleti nell’appuntamento clou), ma gli nega il passaggio del turno per un solo centesimo.

PAOLO DAL MOLIN: 6+. Accede alle semifinali dei 110m ostacoli con l’ultimo tempo di ripescaggio. Buona uscita dai blocchi di partenza, ma poi si vede che sulle due barriere successive fa fatica a ingranare, probabilmente risentendo un po’ dell’infortunio patito agli Assoluti. Il suo 13.54 può essere miglioramento nel turno successivo.

MARCO FASSINOTTI: 6,5. Entra nella finale dell’alto senza grossissimi problemi. Supera bene 2.23 al secondo tentativo e può gioire: ci sarà anche lui nella sfida spettacolo Bondarenko vs Ukhov che assegnerà il titolo, magari con attacco al Record del Mondo.

LEONARDO CAPOTOSTI: 6-. Quinto posto nella semifinale dei 400m ostacoli. Il suo obiettivo lo aveva raggiunto qualificandosi a questo turno. Nonostante le importanti folate di vento realizza 50.21, vicino al suo personale. In altro condizioni, come ha confermato lui stesso, sarebbe potuto scendere sotto i 49’’, suo vero obiettivo stagionale.

 

MATTEO GIUPPONI: 5,5. Una prova discreta nella 20km di marcia, chiusa al 19esimo posto ma lontano dal suo miglior crono.

YADISLEIDY PEDROSO: 5. Non ci è piaciuta molto. Speravamo in qualcosa meglio dall’italo-cubana che fatica sui 400m ostacoli, non riuscendo mai ad andare in spinta e sbagliando anche un paio di ostacoli. Accede alle semifinali con 56.75 (terza nella sua serie di batteria), ma avevamo aspettative un po’ più alte.

GIANMARCO TAMBERI: 5. Oggi deve benedire la Dea Bendata, perché capita davvero raramente di poter entrare in una finale internazionale saltando un modesto 2.19m. Il marchigiano fatica a quota 2.23m, non riesce a performare al meglio con la pioggia e sta provando a uscire da 18 mesi davvero difficili.

MASSIMO STANO: 5. Giovane, ha fatto esperienza, provando a mettersi al comando nelle prime battute di gara. Poi una seconda di parte non smagliante lo ha portato a chiudere solo al 26esimo posto.

LORENZO PERINI: 5+. Non una grande mattinata: sesto nella sua serie di batteria. 13.77 sui 110m ostacoli. Avvicina comunque il personale.

AUDREY ALLOH, IRENE SIRAGUSA, DELMAS OBOU e FABIO CERUTTI: 5. Ci aspettavamo ulteriori miglioramenti in semifinale, anche se (a loro difesa) ci sono le condizioni meteo. Hanno comunque passato il primo turno, obiettivo minimo (ieri infatti erano state valutate con un 6).

CHIARA BAZZONI: 5. Anche da parte della 400entrista ci aspettavamo qualcosina in più dopo una bella batteria che l’avevo portata in semifinale (ieri le avevamo dato 6,5). Si ferma a 53.50, ultimo posto nella sua batteria di semifinale.

 

MARTA MILANI: 4. Che brutta prestazione sugli 800 metri! Il mezzo miglio non sembra gara adatta all’azzurra che prova a tenere il ritmo in una serie di batteria davvero molto lenta, ma poi paga la minima accelerazione. L’altissimo 2:05.64 con cui conclude la prova parla da sé. I 400m sono gara più idonea a lei e soprattutto funzionale per la staffetta Nazionale che con una Grenot in forma può sognare…

MATTEO GALVAN: 4. Non c’è proprio. La controprestazione è evidente, il veneto non riesce nemmeno a esprimersi al meglio ed è solo sesto nella sua serie con un alto 46.32.

GIORDANO BENEDETTI: 4. Non gira proprio. Dopo la brutta batteria di ieri, cambia tattica e si snatura. Partenza a spron battuto nei primi 200 metri, ma poi non ha le gambe per tenere il passo degli avversari, trascinati dal favorito Bosse. Esce male in 1:48.58, ultimo nella sua serie di semifinale.

DARYA DERKACH: 3. Prova che meriterebbe aggettivi ben peggiori rispetto a “modesta”. L’italo-ucraina si ferma a un mediocre 13.06 al secondo tentativo nelle qualificazioni del salto triplo, penultimo posto tra le partecipanti. La stagione è davvero nera: convocazione rimasta in bilico fino all’ultimo, analisi tecniche supplementari svolte (ma solo in allenamento).

 

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