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Ciclismo

Tour de France 2014: Vincenzo, il trionfo è vicino

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La giornata di oggi era quella segnata di rosso su tutti i calendari: tappa breve ma assolutamente intensa, con quattro Gran Premi della Montagna uno più impegnativo dell’altro. La classifica giornata in cui si può vincere o perdere il Tour, si può accumulare un vantaggio o un distacco di proporzioni immani se per caso si è nella condizione sbagliata. Insomma, era un po’ l’ultimo appello per chi voleva far saltare il banco ed impensierire la leadership di Vincenzo Nibali..sempre ammesso che qualcuno lo pensasse seriamente e non badasse a mantenere o migliorare il proprio piazzamento sul podio.

In ogni caso, ancora una volta Vincenzo Nibali non ha ceduto mezzo metro a nessuno. La sua Astana – meglio: i suoi Jakob Fuglsang, Michele Scarponi e Tanel Kangert – è stata fondamentale, in avvio, ad impedire che troppi atleti prendessero un margine elevato nei primi tentativi di fuga, perché non si sa mai cosa può accadere in una giornata del genere. Poi, una volta stabilizzata la situazione senza che nessuno dei suoi più immediati inseguitori avesse provato un tentativo da lontano, Nibali ha semplicemente fatto quello che doveva fare: correre da leader, pilotare il gruppo in discesa, cogliere il primo segnale di crisi di un inspiegabile Valverde sull’ultima salita per spingere ancora più indietro, ancora più lontano, il murciano e il terzetto di francesi all’inseguimento. Ancora una volta, lo Squalo ha fatto tutto questo senza nemmeno un attimo di incertezza, un metro perso, un errore di tattica.

Nel giorno in cui, in certi momenti, pareva di essere alla Settimana Siciliana con Giovanni Visconti a giocarsi il successo di tappa e Vincenzo Nibali a staccare i rivali, nel giorno in cui, tappa più dura del Tour, tre italiani chiudono tra i primi cinque, nel giorno in cui chi ne aveva doveva provarci…Vincenzo Nibali ha invece probabilmente sigillato il proprio trionfo. C’è un ultimo ostacolo da superare e no, non è la cronometro di sabato perché né Valverde né i francesi sembrano in grado di fare un’elevata differenza, in questa specialità, nei confronti di un ottimo cronoman come il siciliano: l’ultimo ostacolo si chiama Tourmalet, un nome che richiama storia e leggenda, trionfi e vittorie. Ma affrontarlo con 5’26” su Alejandro Valverde e 6’00” su Thibaut Pinot fa meno paura che in altre circostanze.  Vincenzo, se passi il Tourmalet, il Tour de France è tuo. 

Foto: pagina FB Tour de France

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marco.regazzoni@olimpiazzurra.com

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