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Judo: a Tyumen è Giappone-Brasile, Moscatt “salva” l’Italia

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Il Grand Slam di Tjumen’ doveva essere l’ultima vetrina per i judoka russi in vista dei Mondiali casalinghi che si terranno tra poco più di un mese. Invece a farla da padroni sono stati gli atleti di Giappone e Brasile, che hanno raccolto dieci delle quattordici medaglie d’oro a disposizione.

Con cinque ori, tre argenti e sei bronzi, il Giappone ha ottenuto il primato nel medagliere della competizione. Dei ventuno judoka nipponici presenti, inoltre, ben diciannove si sono classificati fra i primi otto della propria categoria. I successi sono arrivati grazie a Shinji Kido (60 kg), Yuya Yoshida (90 kg), Misato Nakamura (52 kg), Kana Abe (63 kg) e Kanae Yamabe (+78 kg), un mix di giovani emergenti e di judoka più esperti. Tante seconde linee, soprattutto, che hanno dimostrato ancora una volta la profondità del movimento nipponico, tanto che di questi la sola Kanae Yamabe sarà presente ai Mondiali.

* I convocati giapponesi per i Mondiali

Cinque sono stati anche gli ori conquistati dal Brasile, grazie a Charles Chibana (66 kg), Victor Penalber (81 kg), Rafael Silva (+100 kg), Sarah Menezes (48 kg) e Mayra Aguiar (78 kg). Menezes, campionessa olimpica in carica, sembra ritrovare lo spolvero che l’aveva portata all’oro a Londra dopo un periodo di appannamento, mentre il gigante Rafael Silva si candida ancora una volta come principale rivale di Teddy Riner: i due si affrontarono già nella finale iridata dello scorso anno, con il francese che sconfisse il brasiliano davanti al pubblico verdeoro. La delusione, invece, è arrivata dalla campionessa mondiale Rafaela Silva, eliminata prematuramente dal tabellone delle 57 kg.

I padroni di casa della Russia si sono così dovuti accontentare del terzo posto nel medagliere del Grand Slam, nonostante i cinquantacinque atleti presenti. A salvarli ci ha pensato Denis Iartcev, il ventitreenne che dopo il bronzo ottenuto al Grand Slam di Tokyo nel 2013 è riuscito a salire sul gradino più alto del podio della categoria 73 kg, regalando al Paese organizzatore l’unica medaglia d’oro del week-end. Certamente la Russia non ha messo sul tavolo alcune delle proprie carte migliori, ma questo risultato non è sicuramente incoraggiante per il Paese che a breve organizzerà i Mondiali.

Il Canada, l’Azerbaijan e l’Olanda sono riusciti a conquistare una medaglia d’oro a testa, con Catherine Beauchemin-Pinard (57 kg), Elmar Gasimov (100 kg) e Kim Polling (70 kg). Quest’ultima, reduce dalla conquista del suo secondo oro europeo consecutivo e dalla vittoria del Grand Slam di Baku, ha conservato la sua imbattibilità nell’anno solare in corso, e si candida così al suo primo titolo mondiale dopo il bronzo vinto un anno fa.

Dei trentotto Paesi che hanno preso parte a questo Grand Slam, sedici hanno ottenuto almeno una medaglia, e tra questi c’è anche l’Italia. La squadra azzurra si presentava con una delegazione di tredici atleti, sei uomini e sette donne, e tante speranze in diverse categorie. Con sei atleti fra i primi otto delle varie categorie, i risultati non sono mancati, ma a salire sul podio è stata la sola Valentina Moscatt, che nella categoria 48 kg continua ad inanellare risultati di grande consistenza. Dopo una collezione di quinti posti, infatti, l’azzurra ha ottenuto un argento al Grand Prix di Budapest ed ora un bronzo in un Grand Slam, la sua prima medaglia della carriera in un torneo di questo livello.

Per gli altri atleti italiani, invece, è venuto sempre a mancare qualcosa al momento più importante. Walter Facente (90 kg), Antonio Ciano (81 kg) o ancora Elio Verde (66 kg) non hanno di certo combattuto male, ma piccole disattenzioni hanno concesso la vittoria ad avversari che fino ad allora erano sembrati dello stesso livello se non inferiori agli alfieri azzurri. Al femminile, invece, l’attenzione era capitalizzata soprattutto dal rientro, dopo quasi due anni di inattività, della campionessa olimpica 2008 Giulia Quintavalle, eliminata anche lei al primo turno da un’avversaria che sul tatami non ha mai dimostrato di esserle superiore. Per Giulia, però, l’importante era rompere il ghiaccio con le competizioni, e siamo certi che già dal prossimo torneo riuscirà a tornare alla vittoria in un incontro.

Nella classifica femminile del Grand Slam, il Giappone ha preceduto il Brasile ed il Canada, con l’Italia che ha raccolto un piazzamento a ridosso della top ten, chiudendo undicesima. Primato Brasiliano tra gli uomini, davanti a Giappone e Russia, mentre l’Italia, nonostante l’assenza di medaglie ha chiuso nona.

MEDAGLIERE

#

NAZIONE

O

A

B

TOT

1. Giappone (JPN)

5

3

6

14

2. Brasile (BRA)

5

2

3

10

3. Russia (RUS)

1

3

6

10

4. Canada (CAN)

1

2

1

4

5. Azerbaijan (AZE)

1

0

1

2

6. Paesi Bassi (NED)

1

0

0

1

7. Stati Uniti d’America (USA)

0

2

0

2

8. Corea, Sud (KOR)

0

1

1

2

9. Uzbekistan (UZB)

0

1

0

1

10. Romania (ROU)

0

0

2

2

11. Austria (AUT)

0

0

2

2

11. Polonia (POL)

0

0

2

2

13. Cina (CHN)

0

0

1

1

14. Italia (ITA)

0

0

1

1

15. Guinea-Bissau (GBS)

0

0

1

1

15. Svezia (SWE)

0

0

1

1

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Immagine: IJF

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